E’ morto nella notte all’età di 74 anni, Classius Clay, al secolo Muhammed Alì (cambiò il suo nome dopo la conversione all’Islam nel 1964). Ieri era stato ricoverato per un malore all’ospedale di Phoenix, in Arizona. L’ex peso massimo e campione di boxe, è stato sposato quattro volte e ha nove figli, era da tempo in lotta contro il morbo di Parkinson. Muhammed Alì è forse il pugile più famoso di tutti i tempi ha lasciato un vuoto enorme tra i suoi supporter, avversari e tra gli sportivi di tutto il mondo. E’ stato non solo un campione nello sport ma anche un esempio nella sua vita, sopratutto per la comunità nera, tanto da divenire un simbolo per il movimento di liberazione degli afroamericani negli Stati Uniti durante gli anni ’60. Sfido anche il governo USA opponendosi all’arruolamento nell’esercito per motivi religiosi. Su Twitter la figlia maggiore Laila, anch’ella ex campionessa di boxe, lo salutava così poche ore prima che morisse: “Grazie per tutto il tuo amore e tutte le tue attenzioni. Sento il tuo amore e lo apprezzo”. Ma i saluti sono arrivati da tutti i grandi nomi dello sport internazionale. Mike Tyson, ex campione dei massimi ha postato una sua foto di qualche anno fa con il Alì, così come la legenda del basket NBA, Kareem Abdul-Jabbar.