Dopo le precipitazioni intense ed a carattere temporalesco, quindi una grande quantità di acqua in un lasso di tempo corto, la situazione nel capoluogo meneghino vede, in alcune vie di Milano, il Lambro raggiungere il limite dei tombini da cui l’acqua ha cominciato a sgorgare. Chiuso un sottopasso, in via Lombroso, e due vie, Camaldoli e Corelli, mentre una terza strada, via Vittorini, sarebbe in procinto di essere bloccata. (Ansa.it) Anche il Seveso è al limite critico di straripamento i cui livelli sono sotto stretto controllo della protezione civile. Sono decine gli interventi di vigili del fuoco intervenuti per cantine invase dall’acqua e infiltrazioni in vari edifici, compreso il comando dei vigili urbani in piazza Beccaria. Un albero è caduto in via Ippolito Nievo, tranciando un cavo dell’Enel e bloccando l’interruzione all’energia elettrica. La stessa astanteria del Policlinico di Milano è stata fatta evacuare per allagamento. In una nota di Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza con delega alla Protezione civile della Regione Lombardia, viene precisato come “tecnicamente” il Lambro non sia fuoriuscito ma che siano accaduti dei fenomeni di rigurgito idrico dai tombini dovuti alla intensità delle precipitazioni e all’insufficiente dimensionamento della rete fognaria che non è in grado di supportare la pressione dell’acqua. Sta di fatto che le previsioni meteo non saranno incoraggianti fino al 2 di giugno, quindi con alte possibilità di riacutizzazione della situazione, sperando che la rete idrica del comune riesca a sostenere lo “stress”.
