Chi si aspettava un Cavaliere accondiscendente e riconciliatore è stato deluso. Ospite della trasmissione Virus condotta da Nicola Porro, Silvio Berlusconi è stato come un fiume e si è scagliato contro il premier Renzi senza lasciare spazio a fraintendimenti e promettendo battaglia sul referendum costituzionale di ottobre. Se sia stata o meno una commedia, se quello che il numero uno di Forza Italia ha dichiarato resterà solo parola al vento, lo dirà il tempo. Al momento, quindi, non resta che valutare con attenzione l’imminente succedersi degli eventi, senza stupirsi dinanzi a eventuali colpi di scena pirandelliani o senza balzare dalla sedia in caso di quelle che potrebbero sembrare scosse di terremoto ma che in realtà, alla fine, potrebbero tradursi solo (e non oltre) in mere scosse di assestamento.
Il leader degli azzurri non ha perso occasione per ribadire le parole d’ordine che hanno scandito la sua atipica attività politica degli ultimi mesi, dall’illegittimità dell’attuale governo con un premier non eletto da nessuno alla riunificazione di un centrodestra che, unito, vince, mentre diviso rischia di diventare ininfluente, dai rischi per una democrazia, la nostra, già sospesa, alle promesse renziane che da eccelse riforme si sono trasformate in un “libro di favole”.
Parentesi romana a parte, il Cav si dice fiducioso sul futuro del centrodestra rispetto alle prossime elezioni, benché un primo importante appuntamento potrebbe essere rappresentato proprio dal referendum di ottobre, occasione in cui “tutto il centrodestra voterà no”. Tra i tanti temi trattati anche le complesse elezioni statunitensi, in merito alle quali il Cav, pur ritenendosi da sempre più vicino ai repubblicani, non pare nutrire grande fiducia nella candidatura di Donald Trump.