Reggio Calabria – Si è tenuto oggi l’open Day al Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea. Nuove proposte culturalmente allettanti per invitare percorsi formativi diversi i giovani studenti. I quali vengono quindi posti al centro dei nuovi programmi. Tre di quest’ultimi si riferiscono ad un corso di studio Triennale o in alternativa Magistrale: Scienze Forestali e Ambientali, Scienze e Tecnologie Agrarie, Scienze e Tecnologie Alimentari. Di particolare interesse per gli studenti del IV e V anno sono state le conversazioni su temi dell’ambiente, dell’agricoltura e degli alimenti, sui temi attuali della green economy e green jobs. A fine conferenza abbiamo sentito il Deus ex machina del progetto open day il Prof. Giuseppe Zimbalatti.
Professore Zimbalatti, oggi ad Agraria l’Open Day, ce ne può parlare?
Oggi è una giornata molto importante che il Dipartimento di Agraria ha voluto organizzare perché ritiene che una scelta consapevole da parte degli studenti che si avvicinano al mondo universitario sia un obbligo istituzionale. Abbiamo voluto spiegare ai ragazzi degli istituti superiori cose offre Agraria in termini formativi, cosa offre Agraria in termini di sbocchi occupazionali, in termini di ricerca e di strutture laboratoriali, non per convincerli o per esercitare delle forme di condizionamento ma solo per far aumentare in loro la consapevolezza di una scelta che dovranno fare da qui a breve.
Le prospettive occupazionali oggi come oggi hanno un grosso peso nella scelta della facoltà, qual è il vostro piatto forte da questo punto di vista?
– Il piatto forte deriva proprio dal territorio che ha una vocazione agricola e forestale spiccata, magari la Calabria è conosciuta negli slogan come la Regione che ha 700 Km di coste ma probabilmente pochi sanno che ha 700.000 ettari di bosco, che ha centinaia di produzioni agricole eccellenti e delle strutture di produzione agroalimentare molto importanti. Per cui gli sbocchi occupazionali non possono che essere in questi settori se vogliamo limitare il discorso alla Calabria; se vogliamo fare un discorso più generale, è una prerogativa quella che coinvolge tutto il bacino di possibili utenti, il bacino meridionale, dalla Sicilia, dalla vicina Campania, dalla Basilicata, dalla Puglia, quindi gli sbocchi occupazionali oltre che nelle pubbliche amministrazioni dove i tecnologi alimentari, gli agronomi, i forestali, sono molto apprezzati e si trovano proprio in un tessuto territoriale produttivo di grandi opportunità, di grandi potenzialità.