Ho sempre manifestato la mia convinzione che chi amministra deve supportare coloro i quali manifestano bisogni educativi speciali (BES), progettando azioni specifiche ad essi dedicate, in una logica di sviluppo e di continuità formativa coerente e funzionale. Per questo motivo ho presentato una proposta di legge sugli “Strumenti d’intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali ed organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Dalla emergenza educativa registrata sul nostro territorio, scaturisce l’esigenza di formulare una legge regionale organica al fine di regolamentare, organizzare e disciplinare gli interventi per soddisfare tutte le richieste della comunità che ci chiede di individuare i percorsi più funzionali. Inoltre, ho potuto constatare che la carenza di una banca dati regionale di soggetti con Bisogni Educativi Speciali ancor più, ci spinge a fornire indicazioni precise a tutti i servizi coinvolti. Da qui, la necessità di avere una legge che ponga l’alunno al centro del percorso educativo, reputando “speciale” tutto ciò che richiede competenze e risorse più efficaci ed appropriate. La Regione Calabria, in applicazione della Direttiva Ministeriale del 27 Dicembre 2012 emanata dal MIUR e dei principi sanciti dagli articoli 3 e 34 della Costituzione, riconosce i Bisogni Educativi Speciali come l’area di svantaggio scolastico più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit e il panorama delle problematiche che possono comportare negli alunni possono ostacolare il pieno sviluppo dell’individuo creando difficoltà di funzionamento educativo e apprenditivo. Questa proposta di legge non solo detta norme in materia di interventi educativi e inclusione scolastica dei soggetti con Bisogni Educativi Speciali ma vuole creare una importante sinergia tra la Regione, le istituzioni scolastiche e sanitarie, pubbliche e private, le agenzie educative presenti sul territorio e le famiglie. La scuola, la fucina dove i nostri ragazzi sono forgiati prima di entrare nel mondo adulto, deve in qualche modo adeguarsi al cambiamento. Obiettivo comune è garantire l’accesso all’apprendimento a tutti i bambini con svantaggi e difficoltà. La proposta di legge attenziona il ruolo della scuola dell’infanzia, considerata osservatorio privilegiato per la conoscenza degli alunni e l’individuazione precoce di BES e, anche, favorisce la rivalutazione dell’adulto-educatore nella scuola, quale docente professionalmente capace e preparato. Grazie al prezioso contributo della Dottoressa Francesca Cartellà, Direttore Anpec Calabria, lavoreremo per la creazione di una Rete di intervento sui Bisogni Educativi Speciali tra gli organi competenti come la Regione, Provincia, Ambiti Territoriali Scolastici Provinciali e Regionale, Servizi UONPIA, Istituzioni scolastiche e Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici Regione Calabria. Dobbiamo necessariamente ed obbligatoriamente creare quella condizione da cui partire per sperimentare una nuova “didattica speciale”, personalizzata, efficace e, soprattutto, inclusiva. E’ fondamentale lavorare responsabilmente per consentire un determinato stile di apprendimento e di integrazione al fine di garantire a tutti i bambini le stesse opportunità di apprendere, di migliorare, di stare bene con se stessi e con gli altri.
Francesco Cannizzaro