«Altro che “eccesso di attenzioni”, il rispetto delle regole vale per tutti»
REGGIO CALABRIA – Ho letto con stupore i contenuti della lettera inviata dall’Amministratore Unico di un noto locale cittadino, che riferisce convintamente di un presunto “eccesso di attenzioni” nei confronti del suo esercizio commerciale da parte dell’Amministrazione comunale, individuata precipuamente nella volontà del sottoscritto, nella mia qualità di Assessore alla Legalità, di “scomodarsi personalmente, a qualsiasi ora del giorno e della notte, per richiedere l’intervento della Polizia Municipale”. Riservandomi l’opportunità di accertare la rilevanza penale delle affermazioni contenute nella lettera, a tutela mia e dell’Istituzione che rappresento, ritengo sia opportuno, soprattutto al fine di rappresentare in maniera adeguata all’opinione pubblica i contorni della vicenda sollevata dal firmatario della lettera inviata alle testate giornalistiche, chiarire alcune fondamentali circostanze. Una su tutte: la più importante, alla quale tengo più di ogni altra cosa. Le regole valgono per tutti, ognuno deve assumersi le responsabilità dei propri comportamenti. Sollevare abusi, infrazioni, segnalare condizioni di presunta illegalità è un preciso dovere di ogni pubblico ufficiale e, prima ancora, di ogni singolo cittadino. Io l’ho sempre fatto, la mia storia personale parla chiaro, e continuerò a farlo. Oggi più che mai, anche alla luce della responsabilità pubblica che ho acquisito candidandomi a rappresentare i cittadini ed entrando nella squadra di Governo a fianco del Sindaco Falcomatà con l’obiettivo preciso di riportare ad una condizione di normalità un contesto urbano che per troppo tempo è stato alimentato da un senso assoluto di impunità che ha generato atteggiamenti di illegalità diffusa ed imperante, ai quali, giorno dopo giorno, stiamo tentando di mettere un freno. Sulle specifiche e strumentali valutazioni espresse dall’Amministratore del Ciroma, ritengo inoltre utile precisare che negli ultimi mesi sono più di cento le segnalazioni da me inoltrate alla sala operativa del Comando della Polizia Municipale, tutte adeguatamente documentate, evidentemente non solo sul rispetto dell’ordinanza commissariale sulla musica nei pubblici esercizi, ma anche sull’occupazione abusiva del suolo pubblico, sull’occupazione di stalli parcheggio per diversamente abili, su atti di vandalismo, volantinaggio abusivo, affissione abusiva e tante altre situazioni evidentemente anormali sulle quali la Polizia Municipale, pur nella condizione di oggettiva difficoltà nella quale sta operando, si è immediatamente attivata per il ripristino della legalità. Venendo poi al merito della situazione specifica segnalata nella lettera, riguardo il rispetto dell’ordinanza sulla musica nei pubblici esercizi, è opportuno evidenziare che, solo negli ultimi quattro mesi, sono ben 31 i verbali elevati dalla Polizia Municipale nei confronti di diversi esercizi commerciali disseminati su tutto il territorio cittadino, per intrattenimento musicale non autorizzato, violazione dell’ordinanza commissariale, mancanza di relazione fonometrica, inottemperanze ad ordinanza di cessazione e diffida scaturite da precedenti verbali. Nello stesso periodo sono stati inviati almeno quattro rapporti informativi alla Procura della Repubblica e altri quattro, ancora in itinere, saranno inviati in questi giorni. Da ultimo sono pervenute dallo Sportello Unico delle Attività Produttive ben dieci ordinanze di diffida e cessazione, più un’ordinanza di sospensione attività per sette giorni, scaturite dai già menzionati verbali e firmate, in tempi non sospetti, lo scorso 4 maggio (!). Il Ciroma non è da considerarsi dunque un “soggetto privilegiato” per i controlli della Polizia Municipale. Se l’Amministratore Unico firmatario della lettera ritiene ci sia, per usare le sue parole, un “eccesso di attenzioni” nei confronti del suo locale, è evidentemente ed ampiamente fuori strada, considerando anche che diversi altri esercizi commerciali sono stati sanzionati in maniera più incisiva. Le sue valutazioni risultano dunque del tutto arbitrarie ed è evidente come lo stesso abbia tentato, consegnando la lettera alle testate giornalistiche, di strumentalizzare una vicenda che precede ampiamente nel tempo l’insediamento di questa Amministrazione, cercando peraltro di colorare politicamente segnalazioni che nulla hanno a che vedere con i legami di parentela ed affinità tirati in ballo dal firmatario in maniera assolutamente inopportuna e senza alcun rispetto per la normativa vigente in materia di privacy. Ogni altra insinuazione di natura strumentale è da ritenersi come altamente diffamatoria e lesiva della dignità dei soggetti coinvolti in questa vicenda, a cominciare dal Comando di Polizia Municipale della Città che si tutelerà nelle sedi competenti. Da parte mia ritengo infine di dover ringraziare pubblicamente gli agenti della Polizia Municipale reggina che, pur nelle difficoltà quotidiane dovute soprattutto alla gran mole di segnalazioni che giungono dal territorio, a fronte delle scarse risorse umane disponibili, hanno sempre operato con grande professionalità, nel rispetto delle regole e per la tutela del vivere civile sul territorio della nostra città.