Unioni civili e matrimonio di fatto, sbagliato aver posto la fiducia; chiediamo ora un vero sostegno alle famiglie.
«La nuova legge sulle unioni civili, pur non citando le parole matrimonio e famiglia, apre di fatto al matrimonio tra persone dello stesso sesso». È il parere di Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, sulla legge approvata ieri in via definitiva dalla Camera. «I diritti individuali sono già tutelati, mentre la struttura di questa legge apre la strada, magari tramite sentenze, ad estensioni di diritti tipici del matrimonio, tra cui la possibilità di adottare figli. Aver blindato il testo con il ricorso alla fiducia ha impedito che potessero essere portate delle migliorie a tutela dei più deboli, come ad esempio il divieto esplicito del ricorso all’utero in affitto anche in Paesi dove questo è permesso». Auspichiamo che Governo e Parlamento dedichino soprattutto attenzione ad affrontare con urgenza le difficoltà in cui versano le famiglie – conclude Ramonda –, sostenendo la natalità, la cura di anziani e disabili, le politiche abitative, il lavoro compatibile con la cura dei figli, perché è qui che si gioca il futuro della società».