Reggio, dagli scavi di piazza Garibaldi riprende a battere il cuore della città

Reggio Calabria - scavi2di Gabriella Lax

Continuano a lasciare con il fiato sospeso gli scavi di piazza Garibaldi. Ogni giorno la città si sveglia, riproponendo un inusuale rituale. Di lato ai lavoratori c’è una piccola cassetta nera, un cestino in cui, amorevolmente, vengono raccolti frammenti e pezzi che poi verranno esaminati e catalogati.

Cosa ci riserveranno i mendri della terra di quello che, secondo un progetto del Comune, avrebbe dovuto essere un parcheggio, ma che adesso, alla luce delle meraviglie misteriose che prendono forma di ora in ora, sicuramente sarà spostato da un’altra parte?

Il parcheggio, oltretutto, benchè sotterraneo avrebbe “intasato” il cuore pulsante della città. Secondo rumor di palazzo San Giorgio, l’idea sarebbe quella di riproporre (con modalità e tempi da decifrare) il parcheggio in un’altra zona, al di là del Calopinace.

Il torrente, che fu fonte d’ispirazione per le tante storie e leggende della nascita dell’antica colonia greca, sembra comunque avere un ruolo centrale nella storia dei nuovi scavi. Sembra sempre un muro la parte che emerge dalle pietre scavate dagli addetti ai lavori che vigilano. Così come vigili sono i capannelli di cittadini intenti a guardare i lavori in corso. Un’inusuale scelta, un crogiuolo di sentimenti contrastanti e di curiosità che viene fuori.

Momenti di dialogo e di confronto che fanno da amalgama in un luogo in cui troppo spesso, nel tempo, i contrasti hanno avuto un ruolo fortemente disgregativo che fa male al cuore della città, quel cuore che riprende a battere, giorno dopo giorno, da quelli che, solo per i più superficiali…sono semplici scavi.

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