Roma, arte Neo-Pop in mostra a C.O.N.T.E.M.P.O.R.A.R.Y.

Fabio Ferrone Viola, Marco Bettini, Biagio Castilletti, Luigi Folliero e Chicca Savino nell’esposizione curata da Paola Valori

CONTEMPORARYUna mostra dal titolo significativo, «C.O.N.T.E.M.P.O.R.A.R.Y.», segna la nuova tappa della galleria Micro Arti Visive, che prosegue la sua programmazione proponendo sulla scena romana le opere di cinque artisti di punta dal linguaggio Neo-Pop. In questa occasione, Paola Valori curatrice del progetto, presenta le opere nell’ospitalità di uno spazio non convenzionale, ovvero nei locali di LA.VI. Latteria & Vineria, luogo aperto all’arte nel pieno centro di Roma in via Tomacelli 23, che diventa teatro di un insolito percorso espositivo. Una mostra all’insegna del colore, dai contenuti e tecniche molto diverse, tra le quali primeggiano le opere di Fabio Ferrone Viola, capostipite di un genere tra l’ironia e la denuncia, che da tempo pone l’attenzione sul degrado ambientale, per dare voce ad una coscienza collettiva sempre più attenta alle problematiche dell’inquinamento. La mostra raccoglie anche le opere di Marco Bettini, Biagio Castilletti, Luigi Folliero, Chicca Savino, artisti dal profilo professionale già consolidato che operano da diversi anni, caratterizzati da un’intensa attività di ricerca e sperimentazione. «C.O.N.T.E.M.P.O.R.A.R.Y.», che inaugurerà mercoledì 4 maggio alle ore 19, resterà vistabile fino al 4 giugno 2016. Ingresso libero.

 FABIO FERRONE VIOLA nasce nel 1966 da Franco Ferrone, noto imprenditore del settore tessile e collezionista d’arte contemporanea, e Maria Luisa Viola. La sua arte è una provocazione nemmeno troppo velata al problema dell’inquinamento globale, le sue opere sono quasi sempre realizzate con materiali di riciclo come lattine in alluminio, intagliate e usate come tessere di un grande “puzzle”, tappi di plastica oppure di latta divengono un collage insieme ad elementi grafici, su tele di canvas e tavole in legno. La sua vena creativa è legata alla cultura popolare nata da Richard Hamilton negli anni 50 e poi sviluppata negli Stati Uniti dove Ferrone Viola ha studiato e viaggiato molto, e si fonde alla manipolazione artigianale, tipica Italiana, di materiali più disparati, soprattutto quelli di scarto. Le sue opere sono esposte in qualificate gallerie in Italia e negli Stati Uniti.

MARCO BETTINI Romano, classe 1972. Stilista dell’ironia, creativo, curioso, artista autodidatta. Poco più che ventenne inizia a lavorare nel mondo dello spettacolo, e dopo essere cresciuto a scalette e copioni, a 40 anni si appassiona a una diversa forma d’arte, dove più della parola può il colore, più del movimento l’interpretazione immutabile di un’idea, più della scenografia, l’impatto del colore e la matericità dell’opera. Ispirato dai maestri della Pop-Art inizia a reinterpretare icone e personaggi del nostro tempo in una chiave moderna e ironica. Già dagli esordi le sue opere vengono apprezzate da personaggi dello spettacolo e della cultura italiana, come testimoniano i vari articoli su Dagospia, Vanity Fair, il Messaggero e il Tempo. Nel 2014 Mini e Bmw Roma scelgono le sue opere per gli showroom di Roma. Nel 2015 in occasione della personale Mini Pop Art, personalizza con una sua opera una Mini Cooper.

BIAGIO CASTILLETTI Artista siciliano nato nel 1966, ha scelto Roma come città dove vivere e lavorare. Sperimentatore minuzioso ai limiti del feticismo chirurgico, Castilletti compie perizie tecniche che fanno della vista dispositivo fraintendente. Da anni esplora nella sua ricerca elementi come luce e materia in una equilibrata fusione tra arte e design. Quadri che diventano veri completi di arredo, artigianalità che è frutto di passione, ricerca e innovazione. Con metodologia investigativa esplora i divari correnti tra realizzazione e resa, discutendo i limiti delle apparenze.

LUIGI FOLLIERO è nato a Roma nel ’71 dove vive e lavora come Grafico e artista. Affascinato dall’effetto materico e dalle trasparenze che ritrova nella combustione delle plastiche, comincia a definire delle immagini, esplorando all’inizio la manipolazione di semplici plastiche colorate fuse tra loro, per poi rielaborare le icone della cultura inglese mediante il simbolismo dei “Teschi” replicando con ironia tagliente un rifiuto degli strumenti autoreferenziali dell’arte. Nella dimensione sportiva invece esalta, attraverso il taglio netto e chiaroscurale tipico del modulo espressivo pop e fumettistico, la forza in potenza che è pronta a scattare in avanti, trasformandosi in pura energia scevra dalla forma. I corpi, neoclassici, vengono così proiettati in un nuovo scenario, sospendendo nel bilico ogni possibile congettura sul loro destino. Lo sfondo a monocromi puri ribadisce questa traslitterazione dei corpi nella dimensione della pura intenzione, accentuando, grazie alle linee aguzze, il senso di concentrazione e astrazione che si nasconde dietro tendini e muscoli in attesa del movimento che porterà alla vittoria. Negli ultimi lavori riproduce bistecche passando dalla trasparenza all’effetto materico, stratificando le trasparenze nella combustione.

CHICCA SAVINO romana classe 62. Passione per la pittura da sempre. Nel 2000 si iscrive all’Accademia d’Arti Decorative. Nel 2010 stravolge totalmente il suomodus operandi e si avvicina allo stile pop. Il suo è un tratto semplice ma la sua caratteristica è l’uso del colore. Nel 2014 si avvicina alla scultura, più precisamente alla creta e lì è amore a prima vista. Tralascia quasi le tele e si dedica anima e corpo alla materia, con la supervisione del suo maestro, Massimiliano Giara. Realizza in brevissimo tempo opere come “Coltiviamo le nostre idee”, “Freedom”, “L’Umorometro” e “Vola” opera dedicata al suo maestro scomparso prematuramente. Ciò ha influito molto sui suoi lavori, oggi manifesti diuna satira rivolta al mondo attuale. Le sue opere sembrano “battute”, non più verbali astratte, ma palpabili; una presa in giro modellata e dipinta con i suoi infiniti colori.

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