AN: “Dove sono i milioni di euro destinati al debito della Leonia?”

da dx, Franco Germanò, Oreste Romeo e Domenico Morabito
da dx, Franco Germanò, Oreste Romeo e Domenico Morabito

Sulla vicenda Leonia, Azione nazionale aveva chieso un confronto all’assessore comunale al bilancio del Comune di Reggio Calabria, Armando Neri. Trascorsi otto giorni, stamane la conferenza stampa per fare il punto sulla situazione.

Una conferenza che si è conclusa con un rinnovato appello al sindaco Giuseppe Falcomatà e all’assessore Neri ad un confronto.  Critico nei confronti del primo cittadino è Oreste Romeo che sottolinea “Si tenta di far passare un messaggio fuorviante, di scaricare la responsabilità per Leonia su terzi estranei, nel tentativo di mascherare incapacità gestionale che assume i connotati di un analfabetismo gestionale – e prosegue – le dichiarazioni del sindaco si pongono in antitesi con la linea del Comune.

Negli anni 2012 e 2013 ci sono stati importanti provvedimenti del Governo nazionale per consentire alle municipalità di fronteggiare la crisi di liquidità, Reggio Calabria ha utilizzato queste risorse, realizzando un tesoretto di almeno 180 milioni”.

E questo è solo l’incipit, a fare i conti in tasca all’amministrazione, ci pensa Franco Germanò che evidenzia preliminarmente “Ci siamo stancati di ascoltare litanie da parte di chi, da quasi 2 anni, ha il timone della città e ha in mano il destino di 200mila persone”. Germanò evidenzia che, a  dicembre 2014, fu approvato il bilancio della Leonia con cui sono iscritti crediti che Leonia ha nei confronti del comune.

Per Germanò “Falcomatà era sindaco e non può dire di non sapere. Dunque viene legittimato dal Comune quel credito, come era avvenuto negli anni precedenti. Per i commissari, nell’elaborazione del piano di riequilibrio, i debiti comparivano alla voce fatture non pagate e non debiti fuori bilancio. Il paradosso è che, dopo un anno in cui il sindaco ha dichiarato le responsabilità delle precedenti , invece ieri  ha detto che si tratta di debiti per servizi resi. O il decreto ingiuntivo era conseguenza di fatture legittimamente emesse da Leonia o erano debiti non legittimi del Comune che il sindaco ha contestato”.

Prosegue con gli atti che si sono susseguiti nel tempo Germanò “Con la delibera dei commissari dell’8 febbraio 2013 si capisce che erano arrivati più di 200mila euro. Nella delibera c’è scritto che il debito, a fine 2012, era di 25 milioni di euro che, negli anni, (prima 10 ora 30) sarebbero stati splamati con 2,5 milioni l’anno. Nella relazione finale i commissari certificano che quei soldi sono arrivati.

Dunque la giustificazione del “problema di cassa” non tiene. Io mi chiedo visto che i soldi al comune sono arrivati e che nella relazione del collegio sindacale del comune al bilancio consuntivo 2014 (approvato dalla giunta Falcomatà) i commissari scrivono che i pagamenti effettuati col fondo di riequilibrio sono destinati ai debiti, dove sono finiti i 25 milioni euro e quali creditori sono stati pagati? Questo deve spiegare il sindaco”. Su queste vicende si innesta il mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori del Comune.

Da un lato esiste la delibera che vincola gli stipendi all’impignorabilità (dicembre 2015) e, dall’altro, si dice che gli stipendi non sono stati pagati perchè i fondi sono stati destinati al decreto ingiuntivo di Leonia. “A meno che le somme non siano state trasferite su fondi vincolati e siano così diventate pignorabili” chiude Germanò – “. Gli esponenti di An denunciano poi una serie di incongruenze o meglio incompatibilità tra un gruppo di professionisti, commercialisti e avvocati  che da una parte rivestono i ruoli di liquidatori (Leonia, Sati) e, dall’altro, compaiono nel team di difesa del Comune di Reggio Calabria.

Scelte effettuate dai commissari ma confermate dall’amministrazione attuale.  Domenico Morabito spiega la situazione e gli sprechi dei mezzi di Leonia fermi, da mesi che però pesano  sulle casse comunali. “Abbiamo dei costi fissi che vengono ad essere caricati nonstante i mezzi siano bloccati. Tre milioni di spese, ai quali si aggiungono al tre somme per ilcarburante, la manutenzione e 17mila euro al mese per la guardania. Noi – conclude – abbiamo un’altra idea di amministrazione sostenibile”.

Gabriella Lax

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