“Il contagio” di “Gerace Libro Aperto”

Gerace Libro ApertoLa quinta edizione del festival dell’editoria calabrese “ GERACE LIBRO APERTO ” si è confermata anche quest’anno, nel bellissimo borgo medievale calabrese, un punto di incontro per editori, autori, lettori locali e non. Nonostante le condizioni meteo poco favorevoli abbiano causato il cambio di location di alcuni eventi – da Piazza Del Tocco al Museo Civico – la programmazione si è svolta così come da copione, senza nessun altro problema. Il filo conduttore degli eventi dell’edizione di quest’anno è stato “Il contagio”, analizzato a 360 gradi – soprattutto in tre incontri – sotto tutti i punti di vista: sociale, economico, politico, psicologico, filosofico, etico, etc. Al primo, il cui titolo è stato “Il contagio della paura: spettrografia del presente”, sono intervenuti Salvatore Bellantone (editore di Disoblio) che ha introdotto il tema, Gianfranco Cordì (saggista), Giovanni Maiolo (giornalista), Gianfranco Marino (giornalista), Vincenzo Musolino (saggista) e Saverio Verduci (storico), moderati da Luca Marturano (assessore alla cultura del Comune di Gerace). Durante l’incontro è stata fatta un’attenta analisi della “paura” e di come sia cambiata nel tempo, sia dal punto di vista filosofico che da quello socio-antropologico: la paura della morte, la paura di cambiare, la paura del diverso, dello straniero, della malattia, dell’ignoto, del lavoro precario. La paura che contagia, che annienta la mente, che paralizza. La paura “indotta” dai mass media, dai giochi di potere. “Paura” che si può superare se si è consapevoli, se si ha dentro di sé la conoscenza e la capacità di affrontare la vita. Nel secondo incontro, dal titolo “Il contagio nei social”, la cui introduzione è stata affidata a Marisa Larosa (presidente dell’associazione culturale “Leggendo Tra Le Righe), Paola Bottero (giornalista e scrittrice) con il suo “Faceboom” insieme a, nelle vesti di relatrici, Roberta Manto, Angelica Petrillo e Floriana Giancotti, studentesse al Liceo Scientifico “Zaleuco” di Locri, accompagnate dal loro docente Giuseppe Giarmoleo, hanno affrontato l’ambiguo mondo dei social network. Un confronto alla pari tra l’autrice e le tre studentesse – che tra l’altro ci hanno ricordato quanto sia bello avere dei sogni e portarli avanti- che ha reso felici sia loro che chi era lì ad ascoltare. Al terzo incontro, “Il contagio del presente”, hanno partecipato Don Pino De Masi (Vicario Generale della Diocesi di Oppido-Palmi e referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro), Giuseppe Bombino (presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte), Alessandro Russo (giornalista) e Giuseppe Varacalli (sindaco del Comune di Gerace), moderati da Domenico Logozzo (giornalista). Nell’incontro si è affrontato il tema del pregiudizio verso il territorio calabrese ed i suoi abitanti, alimentato soprattutto dai mass media. “Il passato del nostro territorio è pesante”, come evidenzia il Presidente Bombino, “e ancora oggi, nonostante le cose positive che vengono realizzate, si fa fatica a lasciarlo da parte”. E prosegue chiedendosi e chiedendoci: “Esiste il diritto all’oblio? Quanto dura un peccato?” E poi: “Per quanto tempo ancora la Calabria, soprattutto la zona bassa, ed i suoi abitanti dovranno pagare lo scotto per fatti che ormai appartengono al passato?” A seguito di queste domande, Don Pino De Masi interviene, anche nella sua veste di uomo di chiesa, ricordando l’importanza del diritto alla memoria, in quanto il ricordare gli eventi negativi del passato può essere utile a non commettere più gli stessi errori. Questa quinta edizione di “ GERACE LIBRO APERTO ” ci lascia quindi un po’ più coscienti del meccanismo del “contagio”: solo attraverso la consapevolezza e la conoscenza che ognuno di noi possiede attraverso “il contagio” positivo della storia e della cultura è possibile affrancarsi da quello proveniente da eventi negativi.

Katia Germanò

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