Giuseppe Tuccio, ripartire dai pilastri sociali positivi per continuare la lotta alla ‘Ndrangheta

Giuseppe TuccioUn saggio, o meglio un documento\dossier che racconta la criminalità organizzata al sud, con attenzione particolare a mafia e ‘ndrangheta. E’ questo il volume scritto dal Giudice Giuseppe Tuccio, profondo conoscitore dell’argomento, è stato, all’apice della carriera, presidente della Corte di Cassazione. Il noto magistrato reggino ha istruito alcuni tra i maggiori processi contro boss e famiglie di cosa nostra e della ‘ndrangheta di Reggio Calabria e provincia. Nel volume ” La difficile antimafia. Oltre la legittima repressione”. L’attenzione è quindi focalizzata al nostro territorio che purtroppo esprime una delle organizzazioni malavitose più potenti al mondo, la ‘ndrangheta si è trasformata in una vera e propria industria del crimine, evolvendosi nel tempo in diversi periodi storici che l’hanno vista nascere col brigantaggio per poi divenire onorata società ed arrivare ai giorni nostri ad essere una potente organizzazione globale, ramificata all’interno dei più svariati settori della vita economico\sociale. Tuccio auspica l’apertura di una nuova fase della lotta alle mafie, che debba necessariamente fare tesoro delle esperienze positive ed eliminare gli errori commessi. I pilastri della società sui quali reggere la struttura di contrasto  al crimine organizzato sono: la Chiesa (fondamentali gli insegnamenti cattolici e gli indirizzi forniti da Papa Francesco, la scuola (solo tramite un’adeguata formazione culturale, una scolarizzazione di massa realmente imposta almeno sino al quattordicesimo anno di età con la speranza di un probabile proseguio degli studi, l’individuo potrà allontanarsi da determinati ambienti che si nutrono di gretta ignoranza) , la famiglia (è di base il primo nucleo di riferimento per la vita sociale. E’ quella su cui si deve concentrare l’attenzione, perché nella mentalità mafiosa ha anche un carattere molto particolare, in quanto trasferisce l’onere dell’appartenenza alla cosca da padre in figlio)  ed infine  la politica (gli interessi economici rendono sempre più difficile tenere alla porta esponenti legati indirettamente al crimine, senza considerare poi le difficoltà che determinate figure possono produrre allo sviluppo di nuove norme contro le organizzazioni criminali) .

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.