Torna a perdere consensi il Partito democratico. Complice, probabilmente, l’effetto del cosiddetto referendum sulle trivelle, nelle intenzioni di voto, infatti, il Pd perde l’1,3%, scendendo al 31,8% rispetto al 33,1 del 15 aprile. A rivelarlo è un sondaggio dell’Istituto Ixè svolto per la trasmissione Agorà che ha evidenziato, inoltre, l’aumento dei principali partirti di centrodestra, ovvero Forza Italia e Lega che guadagno un +0,5% e un +0,6% posizionandosi, rispettivamente a quota 14,4% e 10,4%. In calo è risultato, invece, Fratelli d’Italia che perde lo 0,1% e si ferma sotto il muro del 4% (3,9%).
Il Movimento cinque stelle guadagna lo 0,9 e sale al 26,3%. Allo stato attuale, pertanto, il centrodestra con una percentuale complessiva pari al 28,7 non riesce a superare il partito del premier Renzi, a meno che non dovesse aggiungersi – ipotesi tuttavia più che futuristica – l’appoggio di Area popolare che, secondo il sondaggio dell’Istituto Ixè, fa segnare un decisivo 3,3%. Difficile, infatti, che al Pd possano convergere i voti di Sinistra italiana che fa registrare il 6.4%, in aumento dello 0,3%.
In netto calo la fiducia sull’operato dell’attuale esecutivo – 29% – mentre, per quanto riguarda la fiducia nei leader, Mattarella si conferma al primo posto (58%), seguito da Renzi (31%), Di Maio (27%), Meloni (25%), Salvini (23%) e Grillo (21%). Il presidente di Forza Italia, nonché attuale leader del centrodestra, Silvio Berlusconi si ferma al 15%, superando i soli Zanetti (14%) e Alfano (11%).
Se vi votasse oggi, si apprende infine, si recherebbe alle urne solo il 60% degli elettori, percentuale in lieve aumento rispetto al recente passato, complice forse anche in questo caso l’effetto del referendum sulle trivelle.