Una nota congiunta del leader di Forza Italia e del presidente del Partito Popolare Europeo è stato il risultato finale dell’incontro tra Silvio Berlusconi e Manfred Weber. Tanti i temi discussi, per stessa ammissione del numero uno del centrodestra italiano, tra i quali quello dell’immigrazione ha assunto, senza dubbi, la dimensione politica più importante. Non fosse altro che per i recenti sviluppi che, sulla questione, sono stati registrati nell’Est Europa.
Il problema della chiusura della rotta balcanica
Il problema più preoccupante è dato dalla chiusura della rotta balcanica a marzo, che, si legge nella nota, se “ha ridotto sensibilmente, pari a circa il 90 per cento rispetto al mese precedente, il numero di attraversamenti illegali delle frontiere esterne dell’Unione Europea”, pone due questioni preoccupanti, ovvero “ciò che potrebbe avvenire al Brennero” e “la riapertura della rotta mediterranea che porta i migranti sulle coste italiane”.
La soluzione: cooperazione, ripartizioni eque e rimpatri
I due esponenti del PPE, pertanto, hanno anzitutto auspicato che venga scongiurata sia “ogni ipotesi di costruzione di barriere al Brennero da parte dell’Austria” che “una sospensione di Schengen”. La strada maestra, secondo Berlusconi e Weber, consisterebbe in un progresso della cooperazione tale da portare “ad un miglior sistema comune per la concessione dell’asilo, caratterizzato da standard identici in tutta Europa e da una ripartizione equa fra tutti gli Stati membri della Ue del numero dei richiedenti asilo”.
Per quanto, invece, riguarda il trattamento da riservare ai cosiddetti “migranti economici”, questi dovrebbero essere rimpatriati e di questa operazione dovrebbero farsi carico tutti Stati membri “sottoscrivendo a tal scopo specifici impegni con i Paesi extraeuropei, anche ricorrendo alle c.d. clausole di condizionalità nell’ambito degli accordi di cooperazione allo sviluppo con tali Paesi”.