Tito Boeri, presidente dell’ INPS lancia un monito al governo tutto e alla politica in generale : ” introdurre flessibilità in uscita nel sistema pensionistico “in tempi stretti” anche perché “c’é una penalizzazione molto forte dei giovani e dato il livello della disoccupazione giovanile c’é il rischio di avere intere generazioni perdute all’interno del nostro Paese” (fonte ANSA.it) e dove punta il dito sul fatto che nel nostro paese la disoccupazione giovanile sia arrivata a cifre “assolutamente intollerabili”. Il presidente Boeri annuncia che fra molte “difficoltà” incertezze e “paure” nei prossimi giorni partiranno le prime 150 mila buste arancioni dove saranno contenute le informazioni di base con la stima dell’estratto conto contributivo, e la previsione del rapporto tra contributi versati, pensione futura e possibile data di uscita. Sottolineando la “poca” o “scarsa” cultura in fatto di previdenza pensionistica ed una consapevolezza finanziaria ancora più bassa, soprattutto fra i giovani. Il presidente Inps vede la nuova normativa introdotta dal governo e cioè il part-time in uscita per chi è vicino alla pensione, come una “sperimentazione”, e come tale studiata senza alcun pregiudizio. Ma aggiunge che non potrà essere estesa a tutti gli aventi diritto perchè i fondi stanziati dal governo basteranno solo per circa 30 mila lavoratori diluiti in 3 anni. Senza “farlo apposta” Pier Carlo Padoan in audizione sul Def, sottolinea che : “l’occupazione migliora, i conti pubblici migliorano, la pressione fiscale scende” grazie a “una politica fiscale rigorosa e misure espansive e riforme strutturali” che continuano nonostante il peggioramento del quadro internazionale; ponendo poi l’accento sulla crescita del PIL che secondo il suo ministero che avrebbe decelerato nella seconda metà del 2015 ma nel primo trimestre 2016 la crescita sembrerebbe aver ripreso slancio. Andando in merito alle pensioni il ministro Padoan avrebbe accennato alla possibilità di margini per ragionare sugli strumenti e sugli incentivi, e sui legami tra sistema pensionistico e mercato del lavoro per migliorare le possibilità sia di chi deve entrare sia di chi deve uscire. Il segretario della Cgil Susanna Camusso non le manda di certo a dire al Ministro dell’economia infatti dichiara : “se il Governo, come dovrebbe, pensa che si debba intervenire su una legge ingiusta, avvii un confronto: noi abbiamo presentato una piattaforma ma sono tre anni che viviamo di annunci”. Gli fa eco il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo che sulla flessibilità in uscita spiega : ” sembra che non siano state portate le risorse necessarie e che l’affermazione di un apertura sia tutta virtuale; A meno che non si torni sempre al solito problema: cosa hanno scritto sulle pensioni di reversibilità? Quando si parla di risorse complementari, non si azzardino a toccare quelle”. Il Pil italiano è previsto crescere dello 0,3% sia nel primo che nel secondo trimestre del 2016, “con un intervallo di confidenza compreso tra +0,1 e +0,5%”(ANSA) lo ha dichiarato il presidente dell’ISTAT Giorgio Alleva nel corso dell’audizione sul Def. Non manca il resoconto della Corte dei Conti la quale evidenzia di come Il contesto macroeconomico in cui si situa il Def presenti elementi positivi, cui si associano però “un allargamento dell’area dei rischi” e “accresciuti elementi di incertezza. Notando che la crescita ha registrato ritmi via via decrescenti nel 2015, con un effetto trascinamento per il 2016 “assai contenuto”, caratterizzando un andamento meno dinamico del nostro paese in confronto al resto d’Europa. Conclude la sua analisi suggerendo alla classe politica come sia necessario rivedere in modo “strutturale” l’intero sistema tributario dando infine la propria ricetta per bocca del presidente Pasquale Squitieri, il quale indicherebbe un impegno in tre direzioni: “ampliamento della base imponibile, rivisitazione degli obiettivi redistributivi assegnati al sistema di prelievo e ricerca di un effettivo coordinamento della leva fiscale tra livelli di governo”.