“Mente sapendo di mentire”: perché utilizza la vicenda Leonia riconducendola alle passate amministrazioni per mascherare le proprie incapacità e perchè perpetua l’offesa volutamente generica nei confronti di una parte politica e di amministratori che non sono mai stati sfiorati dall’accusa che impavidamente lancia. Nulla di nuovo sul fronte bolscevico in merito alla comunicazione istituzionale. Il maldestro tentativo del giovane inesperto collega di studio del sindaco, oggi divento Assessore, di dissimulare la ormai accertata incapacità della giunta Falcomatà di aggredire e risolvere problemi e criticità della città, desta allarme e tensione sociale presso i cittadini. Non si illuda di poter liquidare un avvenimento di tale rilievo come quello della Leonia attraverso il solito clichè impregnato di offese e mistificazioni elevate a sistema. Egli, insieme al suo Sindaco, deve in tempi brevi comunicare ai reggini tutti i dettagli di questa vicenda che peserà inesorabilmente sulle famiglie, sulle imprese e sull’economia cittadina. L’Assessore deve chiarire come è stata condotta, dai Commissari prima e dall’attuale amministrazione poi, la procedura che ha portato alla liquidazione della Leonia e alla gestione dell’attuale contenzioso. Egli deve spiegare ai reggini come sia stato possibile che una società partecipata al 51% dal Comune possa avere intrapreso un’azione legale nei confronti dell’Amministrazione Comunale. Il Sindaco e l’Assessore devono indicare con assoluta nettezza date, fatture impagate, bilanci della società, decorrenze e scadenze, atti amministrativi. La città reclama chiarezza e verità da parte di chi ormai da quasi due anni governa la nostra Reggio Attendiamo che il Sindaco si pronunci su questi fatti, caso contrario saremo costretti, al solo fine di tutelare gli interessi dei reggini, a dover rendere pubbliche l’evolversi delle vicende che hanno portato a questa sconcertante e incredibile situazione, anche per scoperchiare le cause del “pesante fardello” che loro stanno determinando. Non saranno certo queste ripetute accuse senza fondamento, né l’insolente pretesa di ridurci al silenzio, a farci smettere di essere in prima linea a difesa della città. La pazienza nostra, ma anche della città, ha abbondantemente superato il limite della umana ragionevolezza. Faccia i nomi l’Assessore, citi fatti, circostanze, episodi, riconducibili al “sacco di Reggio”. Non si nasconda dietro insinuazioni generiche, dica chi ha rubato, quando e con quali complicità. Lo faccia il giovane Assessore in un aperto confronto in piazza al quale lo chiamiamo. Gli diamo i canonici otto giorni. Avrà così finalmente la possibilità di additare al pubblico ludibrio gli autori di tali misfatti. Altrimenti taccia. Da parte nostra, per carità umana, gli assicureremo comprensione per la sua miserevole pochezza politica e intellettuale.
comunicato stampa – AZIONE NAZIONALE – Reggio Calabria