Mancano ormai poco più di due settimane all’inaugurazione della Stazione Marittima di Salerno. Il prossimo 25 aprile sarà niente meno che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a presenziare l’evento che consegnerà alla Campania, quindi all’intera comunità, un’opera importante che segnerà un momento di svolta decisivo. A dare la notizia il sito cilentonotizie.it che ricorda come la “data (di inaugurazione ndr) era stata più volte spostata perché bisognava far coincidere le disponibilità del premier e della progettista, Zaha Hadid, che purtroppo è morta nei giorni scorsi a Miami”.
Ma se a Salerno e, quindi, in Campania, l’evento, di importanza straordinaria, segna un passo straordinario ai fini della proiezione del Mezzogiorno verso lo sviluppo, lo stesso non si può dire per Reggio Calabria. Il progetto del waterfront, anch’esso realizzato da Zaha Hadid, è quasi caduto nel dimenticatoio, declassato a obiettivo non prioritario dall’attuale amministrazione comunale che ha palesato la volontà di non procedere alla realizzazione dell’imponente opera, sulla base di valutazioni proprie più che discutibili. Emblema, questo, non solo di un’Italia, ma anche e soprattutto di un Meridione, che procedono a più velocità, in completa assenza di qualsivoglia programma di sviluppo.
La preoccupazione è che la Calabria rischi di essere (nuovamente) penalizzata dalla miopia di una classe politica che, dalla questione dell’aeroporto a quella del Waterfront, non è neppure in grado di immaginare un futuro diverso per questa terra. Il campanello d’allarme è stato lanciato dall’opposizione, rappresentata dagli esponenti di Azione Nazionale, che hanno messo in evidenza le contraddizioni della scelta politica e che si stanno organizzando perché il prestigioso progetto non venga accantonato.