Si è definito “commosso”, il premier Matteo Renzi, in merito alle riforme che volgono ad un termine: “Quello che mi emoziona e quasi mi commuove è che siamo alla fine del percorso della riforma costituzionale, ci abbiamo messo sei letture, due anni, dopo che tutti gli altri non ci erano riusciti in trenta anni. Credo che questa riforma sia un gigantesco passo avanti per l’Italia. Spero che le opposizioni votino, poi se hanno i numeri vinceranno loro, ma cercare di non far votare il Parlamento è quanto di più antidemocratico ci sia” – “Non è tutto risolto ma l’Italia va meglio di un anno fa” – “Non descrivo con ottimismo. Dico che l’Italia va meglio di un anno fa. E che nel prossimo anno andremo ancora meglio. Non dico che in Italia tutto va bene ed è tutto risolto ma credo che se tutti ci proviamo, anziché fare polemiche, l’Italia migliora, si rimette in moto. A condizione che si smetta di fare polemica e che ci si metta tutti a lavorare. Cosa che è fondamentale per tutto il Paese”. Renzi commenta la determinazione nella ricerca della verità sul caso Regeni: “Abbiamo sempre avuto un buon rapporto con l’Egitto, però, parliamoci chiaro qui c’è un giovane italiano che è stato torturato ed ucciso. Per rispetto alla sua famiglia e al nostro Paese abbiamo il diritto e il dovere di conoscere la verità. Non potremmo fermarci se non davanti alla verità, quella vera, non quella accomodata”. Si esprime anche sulle intercettazioni, ad un’intervista per il TG5, Renzi ha sottolineato: “Le intercettazioni servono, ma i pettegolezzi sarebbe meglio non pubblicarli”. Mentre in merito ai magistrati, ha continuato: “C’è bisogno di dire con chiarezza una cosa semplice: chi è onesto non deve avere paura dei magistrati ma a differenza del passato, quando i politici cercavano il legittimo impedimento, ora c’è un governo che dice prego lavorate… Un magistrato deve farsi sentire attraverso le sentenze. Noi speriamo che i magistrati arrivino a sentenza. Se c’è qualcuno che ruba voglio saperlo”.