“SegnaliAmo”, An invita Castorina al confronto pubblico. “A tutto c’è un limite…”

Azione NazionaleA tutto c’è un limite. Adesso, la pazienza è messa a dura prova dalla lettura dell’ennesima, farneticante nota a firma del Capogruppo f.f. del PD in Consiglio Comunale, con la quale impunemente si lanciano accuse infondate, false e offensive nei confronti di chi si è speso negli anni al servizio della collettività. Lascia sgomenti e pone seri interrogativi anche in relazione a possibili implicazioni di carattere psicologico, che questo sprovveduto signore si permetta di gettare fango su tutto e su tutti, anche su quei professionisti dipendenti della società partecipata Recasi che negli anni non si sono semplicemente limitati a garantire la manutenzione dell’hardware, ma hanno consentito, con il supporto di data Management, di dotare il Comune di Reggio Calabria di un’architettura tecnologica complessiva che governa tutti gli endoprocedimenti. Altro che semplice scansione di documenti! Nel 2003, data a cui anche lui fa riferimento, il Comune non aveva informatizzato proprio nulla. Esistevano alcune piattaforme sconnesse tra di loro, comprate a peso d’oro da chi in quegli anni governava il settore, che poi è lo stesso soggetto che oggi gestisce le esternazioni di Castorina. Con il lavoro svolto dalla RECASI si sono informatizzati tutti i settori, dall’anagrafe alle finanze, dall’urbanistica ai servizi sociali, dai lavori pubblici al personale. Per non parlare del SIT e delle piattaforme relative al condono edilizio, al patrimonio edilizio, alla gestione delle mense. Adesso, il Castorina, sottoscrivendo queste affermazioni, certifica ulteriormente il “progetto” della indomabile assessora Quattrone e del suo “tutore” politico di mettere mano, dopo il Piano della Mobilità, anche al settore della informatizzazione. Dopo la “sua” UIRNET incaricata per il piano della mobilità, a chi sta pensando la Quattrone per gli interventi nel settore della innovazione tecnologica? A questo punto al Castorina rimane una sola possibilità per dimostrare alla città di non essere in “malafede”: accettare subito un confronto pubblico. Potrà scegliere la data (il più presto possibile…), l’ora e il luogo: In piazza, per strada, davanti alle telecamere, in una redazione giornalistica.  Può anche farsi accompagnare, se vuole, da chiunque, anche da chi fino ad oggi ha gestito la sua penna (e non solo…). Se rifiuterà il confronto pubblico, dimostrerà, qualora ce ne fosse bisogno, la sua pochezza politica mista a “disonestà” intellettuale. E allora sarà cura nostra fornire alla città tutte le informazioni, debitamente documentate, in grado di disvelare il mare di bugie di questi strani personaggi, la cui “logica” è solo e sempre la stessa: ripetere bugie all’infinito nella speranza che qualcuno alla fine ci possa pure credere.

Franco Germanò – AZIONE NAZIONALE – REGGIO CALABRIA

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