EVENTO SPECIALE – domenica 10 Aprile dalle ore 20:00 alle 0:00
Dai dinamici e multidisciplinari spazi del CRAC | Centro di Ricerca per le Arti Contemporanee di Lamezia Terme (CZ) che lo ha accolto dal 19 al 31 marzo 2016, il progetto espositivo – quasi antologico – a cura di Valentina Tebala sul ciclo di opere realizzate dall’artista reggino Roberto Giriolo negli ultimi dieci anni, si sposta per un’unica serata a Reggio Calabria presso il giovane circolo culturale FINE nato all’interno dei locali del negozio di moda urban Tag Art Shop Gallery. In un sentito omaggio conclusivo alla città d’origine dell’artista e della curatrice, l’Era Vulgaris si affaccia sullo Stretto per una mini mostra-evento pensata appositamente per l’occasione. Una sorta di distaccamento o un piccolo ma emblematico sunto del percorso espositivo sviluppatosi presso il centro di ricerca lametino, racchiuso in un’unica opera-oggetto in forma di libro d’artista. Un compendio pittorico, work in progress, sulle cui pagine sono rappresentate le parole e le figure chiave, i dettagli, le sagome e le icone, le ispirazioni o le tematiche fondamentali appartenenti al ciclo Era Vulgaris, con le medesime cromie pure e sgargianti – in acrilico, pennarello e penna bic – stese con la consueta foga espressionistica. Al pari di miniature, dipinte su semplice carta riciclata, dei grandi lavori su tela. Praticamente tutta la mostra racchiusa in un libro. Itinerante, conducibile ovunque. Ad accompagnare il volume nell’esposizione ci sarà l’opera manifesto dell’omonima serie, “Era vulgaris” del 2011, e il video della performance di Roberto Giriolo per la preparazione dell’installazione “Nuda Cena III” realizzata al CRAC di Lamezia.
L’ARTISTA
Roberto Giriolo, nato nel 1974 a Cataforìo (RC) dove attualmente vive e lavora, è un artista multidisciplinare, principalmente pittore e disegnatore. Le sue opere sono state esposte in Italia e in Europa, in occasioni di importanti eventi come: Arte e dintorni, Sezione Calabria della 54. Biennale d’Arte di Venezia, Villa G: Zerbi, RC (2011); Fuoriluogo, Galleria Technè Contemporary Art, RC (2012); Greguerias Mediterranea Opera 30, Università Mediterranea, RC (2012); De rerum natura, Galleria Monogramma, Roma (2012); Donne e resistenza, Museo della ‘ndrangheta, RC (2013); Fiart, VI ed. Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea, Granada, Spagna (2015), e numerosi altri. Scrive di lui la curatrice su SmallZine: “Le contraddizioni della società contemporanea, Giriolo le dichiara e le affronta a colpi di colore e a chiare lettere […] integrando sulla tela parole o messaggi esplicativi-educativi intrisi di amara e dissacrante ironia, corredati da numerosi segni grafici e sagome in cui il nero – un non-colore che per l’artista è sinonimo di assoluta libertà espressiva – regna sovrano. […] sopra di tutti, c’è evidentemente Jean-Michel Basquiat, il linguaggio immediato e polemico del Graffitismo e la cultura Underground, con un tocco di Pop. Sì, perché a fare capolino sulle tele – così come sulle tavole o i collages – di Giriolo, troviamo freccette, mappe, cartelli stradali, missili, pompe di benzina e altri oggetti di uso quotidiano, nonché il ripescaggio di personaggi e simboli moderni importanti e pop(olari) come Saddam Hussein o la Statua della libertà, alternata ai Bronzi di Riace, fino alla figura ricorrente del teschio […] Un assemblaggio frenetico di colori e immagini che compongono e illustrano la civiltà vulgaris in una sintesi formale tuttavia equilibrata, suprema e drammatica”.