Dal PD livore mediatico contro azioni popolari

 

Azione NazionaleLa “prova del nove” rispetto alla pertinenza e rilevanza di talune nostre riflessioni, pubblicate nei giorni scorsi sulla petizione popolare e sul tour della commissione antimafia, trova riscontro nella reazione scomposta e strumentale che un inconsistente consigliere comunale del PD ha inteso divulgare a mezzo stampa. Appare palese come l’aggressione mediatica, che figure allocate dietro le quinte per anni hanno diffuso contro il governo cittadino di Centro Destra, prosegua nei confronti di quei gruppi politici che anche fuori dai palazzi intendono sostenere le ragioni di quella Politica al servizio dei cittadini e non dell’aggressione o delle logiche affaristiche. L’annunciata petizione, infatti, è un’azione finalizzata a rivendicare per Reggio un risarcimento per il danno subito a causa di una decisione politica la cui strumentalità è oramai nota e acclarata anche per la disparità di trattamento adottata, in casi gravissimi e di ben altro rilievo giudiziario, per Rende e Roma. Un’azione popolare messa in campo da questo Movimento politico per difendere e rivendicare quei diritti, storicamente, negati alla nostra Città e che, per posizione preconcetta, viene contestata da quei soggetti che hanno festeggiato l’avvento dei  commissari salvo poi utilizzarne i risvolti negativi per giustificare le proprie deficienze amministrative. Azione Nazionale auspicava che i lavori della commissione antimafia, in visita a Reggio mentre a Rende l’ establishment del PD veniva mandato alla sbarra, fossero l’occasione per acquisire dati e circostanze su vicende come l’affidamento del Miramare o l’affaire dell’assessore Quattrone; vicende rispetto alle quali la giunta di Palazzo san Giorgio da mesi si è trincerata, con ritrosia ed arroganza, in un silenzio inquietante ed utilizzate per sciolinare la solita solfa del tipo: siete di Destra e non avete il diritto neppure a parlare. Quindi l’ennesimo silenzio, anche nel comunicato del prodigo firmatario Castorina, nel merito di vicende inquietanti sorvolate con sprezzante sufficienza utilizzando l’arma della mistificazione generalizzata e dell’ aggressione incattivita dell’avversario politico. Stralci questi di quella legalità e trasparenza che Falcomatà, con i suoi accoliti più o meno palesi, utilizza in teoria per disattendere nella pratica, un metodo questo che i reggini stanno constatando quotidianamente. Purtroppo bisogna prendere atto che lo stesso principio di agibilità democratica alla politica cittadina viene preso a calci, da chi pensa di padroneggiare occupando una sedia di Palazzo San Giorgio, con ripetuta disinvoltura laddove si limita il dibattito in Consiglio comunale ma, soprattutto, tentando di contestare il diritto ad esprimere legittime riflessioni ed assumere quelle iniziative che la stessa Costituzione italiana prevede e tutela.

AZIONE NAZIONALE – REGGIO CALABRIA

 

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