Anassilaos, riflessioni conclusive sulle “Giornata Mondiale della Poesia”

A conclusione delle manifestazioni che l’Associazione Culturale Anassilaos ha dedicato alla Giornata Mondiale della Poesia, promossa dall’UNESCO, con l’organizzazione di convegni, reading e mostre che hanno coinvolto per cinque giorni poeti e artisti di Reggio e Provincia, il Presidente un momento della Giornata Poesia del Sodalizio Stefano Iorfida ha espresso la propria soddisfazione non soltanto per la partecipazione numerosa ma anche perché – ha detto – “siamo riusciti nell’intendo di dimostrare, anche attraverso i grandi poeti che sono stati al centro della Giornata, che l’esercizio della scrittura in versi è stato nel tempo ed è tuttora un impegno che in qualche circostanza ha comportato persecuzioni, torture, prigionia, esilio e anche la morte. “Il poeta, per dirla con Carducci, – ha proseguito Iorfida – non è un pitocco…e né meno è un perdigiorno che va intorno dando il capo ne’ cantoni, e co ‘l naso sempre a l’aria gli occhi svaria dietro gli angeli e i rondoni…” ma un osservatore attento della realtà che poi interpreta nel modo a lui più congeniale senza che ciò significhi poi essere, necessariamente, un “militante politico” o un “rivoluzionario”, anche se vi sono stati poeti militanti e rivoluzionari. La poesia, anche quella lirica e intimista, esprime sempre dei valori positivi e questi valori – senza che il poeta stesso se ne accorga – sono i valori di una comune appartenenza all’umanità che nelle circostanze più difficili della vita di ciascuno, sia private e personali che pubbliche, costituiscono l’unico ristoro, l’unica consolazione. La poesia non è dunque un gioco, un hobby, un capriccio ma un impegno che diviene anche un dovere verso gli altri. D’altra parte l’UNESCO nel lanciare la “Giornata Mondiale della Poesia” ha avuto ben chiaro che la poesia ha la capacità di unire popoli diversi per lingua, cultura, religione e uno strumento per esaltare la pace e condannare la violenza . Non a caso, anche di recente, il terrorismo con una spietatezza inaudita, ma non priva di lucidità, ha colpito e ucciso giovani inermi riuniti ad ascoltare musica (Francia) o a leggere versi (Pakistan) dimostrando così di avere ben compreso che la “poesia” è da temere proprio per quei valori di fratellanza e di umanità che ad essa sottendono, sia che la si scriva o la si reciti o la si ascolti e che il fanatismo, da qualsiasi parte esso provenga, difficilmente può reclutare giovani che amano la poesia. Il rinnovato impegno di Anassilaos verso la poesia nasce da queste considerazioni anche alla luce dei terribili attentati che nel 2015 e nei primi mesi hanno scosso il mondo. Dunque “più cultura, più musica, più poesia”. L’Associazione riproporrà nel 2017 tale “Giornata” ma già si prepara alla VI Festa della Poesia d’Estate che avrà luogo presso il Chiostro di San Giorgio dal 28 al 31 luglio. Anche in quella occasione la voce dei poeti, ne siamo certi, saprà sovrastare il crepitio delle armi, il boato delle esplosioni, il suono lugubre delle sirene.

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