Unci, sull’albo delle cooperative sociali: “Vogliamo risposte dalla Roccisano”

Auncibbiamo taciuto. Fin qui. Adesso il nostro silenzio diverrebbe complicità di un sistema che non capiamo e del quale non approviamo le dinamiche. E per tali ragioni chiediamo delucidazioni. All’Assessore Roccisano. Le chiediamo per le nostre cooperative associate e per l’intero movimento cooperativo calabrese. Perché, se alla notizia che l’Assessorato al lavoro della Regione Calabria ha cofinanziato un progetto della legacoop per la costituzione di nuove cooperative aderenti a legacoop Calabria contribuendo a incrementare di fatto, non il movimento cooperativo calabrese, ma la base associativa di una sola delle tante centrali rappresentative sul territorio, invece di porre all’Assessore le domande sorte spontaneamente a molti a tutela di tutte le cooperative regionali che si sono costituite con le proprie forze e risorse, e che, con le proprie forze e risorse affrontano e contrastano quotidianamente la crisi contingente, su come si possa agevolare un’unica centrale trascurando tutto il movimento cooperativo? Su come possa un assessorato, e di fatto una Regione, legarsi cosi evidentemente e sfacciatamente ad una sigla che riveste, non solo a livello regionale ma su tutto il territorio nazionale, un preciso colore politico? Su come sia possibile che vengano discriminate le altre Centrali del settore e le altre cooperative che, non legandosi a correnti o colori politici, cercano autonomamente di sopravvivere con l’autosostentamento?, abbiamo preferito alle parole i fatti, impegnandoci autonomamente come Federazione con il proprio fondo mutualistico alla costituzione di nuove cooperative. Fondo che per intenderci, nell’ultimo quinquennio, ha finanziato la costituzione di più di cinquanta cooperative senza alcun contributo pubblico ma in piena autonomia e con l’impiego esclusivo delle proprie risorse. Oggi, alla notizia che l’Assessore Roccisano attuando la normativa risalente al 2009 con cui si istituisce l’albo regionale per le cooperative sociali, abbia pensato bene di presentarlo presso la sede regionale della Legacoop, legando ancora una volta e in maniera più stringente il suo nome e l’operato di un intero assessorato ad una sola centrale cooperativa non possiamo più tacere. E le domande adesso meritano una risposta. L’albo è forse solo delle cooperative sociali Legacoop Calabria? Perché il lavoro di squadra di cui Lei è cosi lieta è stato fatto in sinergia con una sola delle centrali del territorio? Non sa, forse che ci siamo anche noi? Eppure di cooperative calabresi associate ne abbiamo tante. Quasi quanto ne conta tutta la triplice alleanza. E ce ne sono molte altre non aderenti ad alcuna Federazione che meriterebbero una visibilità ed una considerazione che Lei ha concesso, ci faccia dire, in sostanza a pochi. Perché arrivare addirittura a presentare l’iniziativa presso la sede della Legacoop Calabria? L’assessorato forse non gode di una struttura atta ad ospitare l’intero movimento cooperativo? Per tali ragioni non è stato invitato l’intero movimento cooperativo a presenziare ad un evento che tanto La soddisfa? Saremmo soddisfatti anche noi se oggi potessimo contare su un Assessorato che non si lega ad un colore politico, su un Assessorato che abbia una visione completa del movimento cooperativo calabrese e che lo tuteli tutto senza discriminazioni. Non sappiamo se riceveremo mai risposte a queste domande. Forse, con la diffidenza che il Suo comportamento ha generato, neanche ce le aspettiamo. Ma la nostra denuncia è un atto dovuto. Per le nostre associate e per tutte le cooperative calabresi che non aderiscono a legacoop ma pur sempre valide, oneste e che con le proprie forze vanno avanti e che Lei, nostro malgrado, ha deciso di non rappresentare.

Lidia Chiriatti di Unci Calabria

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