Dalla fusione tra Banca Popolare di Milano e Banco Popolare nasce un gigante del credito da 170 miliardi di euro. Si tratta di una capitalizzazione complessiva da 5,5 miliardi di euro; attivi per oltre 170 miliardi di euro; 2.500 sportelli con circa 25mila dipendenti; 4 milioni di clienti. Le due banche popolari messe assieme danno alla luce il terzo gruppo bancario alle spalle di Intesa Sanpaolo e UniCredit. Un big con una vocazione fortemente retail, che può contare su una quota di mercato superiore all’8% e radici in alcuni dei territori più produttivi del paese. Le gambe principali poggeranno in Lombardia (dove il gruppo sarà primo operatore con una quota di mercato superiore al 15%), in Veneto (3° con quota superiore al 9%) e Piemonte (3°, con quota superiore al 12%): tre regioni che insieme valgono quasi il 40% del Pil italiano. Bpm e Banco «hanno un territorio che è migliore della Germania», ha detto sabato scorso in assemblea l’ad del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti. L’aggregazione “è quello che ho sempre auspicato, ritenendo che la cosa migliore fosse un’alleanza lombardo-veneta”, ha dichiarato nei giorni scorsi l’ad di Bpm, Giuseppe Castagna.
Fonte Il Sole24Ore