Un colpo di sonno che spegne, d’un colpo, tredici giovanissime vite. Lo aveva confessato al personale medico che lo aveva soccorso nell’immediato l’autista del pullman della morte, in Catalogna: “Mi sono addormentato, mi dispiace”. Queste le parole dell’uomo di 63enne, ora indagato per 13 omicidi causati da “imprudenza”. L’autista, dopo essere stato ricoverato in ospedale per contusione polmonare, ha accusato un malore e non è stato possibile sottoporlo ad interrogatorio. Si procederà nelle prossime ore. Gli inquirenti vogliono far luce sulla dinamica del disastro stradale. A perdere la vita tredici studentesse che stavano svolgendo l’Erasmus a Barcellona, in Spagna. Altre due sono attualmente ricoverate in ospedale. Tra le morte ci sono francesi, tedesche, austriache, un’uzbeka. Erano a bordo di una corriera che si è ribaltata, domenica intorno alle 6, a Frejinals, sull’autostrada Ap7. Ma è l’Italia che paga il conto più altro di giovani vittime. Si tratta di Valentina Gallo, Elena Maestrini, Serena Saracino, Francesca Bonello, Elisa Valent, Lucrezia Borghi ed Elisa Scarascia Mugnozza. Giovani di belle speranze, con gli occhi spalancati a cogliere sfumature e bellezza di tutto il mondo. Questi elementi, insieme alla socializzazione ed alla forza di riuscire a sperimentarsi da soli e lontano da casa, sono lo spirito che anima il progetto “Erasmus”, in attivo dal 1987, di cui Barcellona è una delle mete più ambite per gli universitari di tutto il mondo. “Torniamo a casa, a cercare un modo per morire”. La disperazione, punta estrema dell’iceberg del dolore, nelle parole dei genitori di una delle vittime. “Ho mandato mia figlia a studiare e ora mi ritrovo una salma” fa eco la voce di un altro padre. I corpi delle vittime sono stati composti nel piccolo obitorio della cittadina di Tortosa, a 20 km dal luogo del disastro, dove si è recato il nuovo ambasciatore italiano in Spagna, Stefano Sannino. Alla commemorazione ieri sono stati presenti anche alcuni degli studenti che sono riusciti a sfuggire al disastro. I familiari delle vittime sono stati alloggiati in un albergo di Tarragona. Tutto il Paese oggi piange le giovani “sfiorite” nel primo giorno di primavera, con una serie di manifestazioni da Milano a Bari.
Gabriella Lax