In base ad uno studio della Uil gli italiani nel biennio 2013\2015 hanno pagato 7 miliardi in più di tasse. Precisamente 308 euro in più a famiglia, della quale ne è stata presa in esame una monoreddito da 24 mila euro, con una casa di 80 metri quadrati e una piccola seconda casa ereditata. Per la Tasi sulla prima casa l’esborso medio è stato di 191 euro medi pro capite. In base a quanto riportato ieri in un articolo da Giulia Bonaudi per il Giornale, la spiegazione tecnica della situazione contributiva veniva fornita da Gugliemo Loy, segretario confederale della Uil. La pressione fiscale è diminuita per 10 milioni di persone grazie agli 80 euro dati dal governo ma per altri 30 milioni di contribuenti, tra cui 10 milioni di lavoratori dipendenti e 15 milioni di pensionati, non si è potuta ottenere tale riduzione. Per quest’ultimi la pressione del fisco locale è addirittura aumentata del 18,5% incidendo su buste paga e cedolini di pensione. Per l’anno in corso c’è un po’ di confusione anche se innegabili vantaggi possono arrivare dall’eliminazione della tassa sulla prima casa. Preoccupa il blocco degli aumenti delle tasse locali decisi nella legge di stabilità.