Giovedì 17 marzo 2016 alle ore 20,45 presso il Multisala Lumière, la prima del film autoprodotto dai reggini Bartolo e Pino Laface. Nel cast anche Rocco Barbaro.
Una carezza di Vento, ambientato non a caso nella settimana di Pasqua, è la storia di tre resurrezioni mancate: quella di Mimmo Lo Trozzo, ex cantante di successo, sembra compiersi, ma con l’inganno e l’abuso della credulità popolare. Un personaggio perseguitato dalla sfortuna e dai propri errori, eppure testardamente creativo nella ricerca di una via di scampo. Le altre due resurrezioni, quella di Luca e dello zio Santo, sono impossibili per ragioni diverse. Luca ha un destino segnato dalle sventure familiari e dall’appartenenza ad un clan capeggiato da un bizzarro capo-bastone, in cui mentre gli altri sodali ordiscono un macabro disegno per fregare il boss e aprire un locale di lusso in Romania, lui è invece soverchiato da una sensibilità che non lo riscatta, ma anzi lo sprofonda nella consapevolezza terribile della propria sconfitta. Santo ha invece perso il suo treno, anche se pensa di poterlo riprendere, alla stessa fermata, ben trentacinque anni dopo. Raramente, invece, la vita regala una seconda opportunità. Un pescatore-poeta, Santo, zio di Luca, dal passato turbolento. Vive isolato in un borgo marinaro e, mentre cerca di salvare suo nipote dai contesti criminali in cui gravita, ritrova e sogna di riconquistare un grande amore perduto della giovinezza. Un lungometraggio molto ben montato, senza pause di ritmo,impreziosito da musiche e fotografia di assoluta caratura, girato in scorci di insuperata bellezza della Calabria. Una storia intensa, a tratti toccante, mai banale, che merita di essere vista. Un cast di pregevole livello,quello di Carezza di Vento, con attori di estrazione teatrale: Rocco Barbaro, dalla ventennale esperienza televisiva e cinematografica in ambito nazionale, anche in programmi come Zelig. Proprio in questo popolare programma, il veterano calabrese interpretava un ruolo molto simile a quello del film, accettando di buon grado di far parte della produzione, non mancando di arricchirlo con tante improvvisazioni, figlie del suo database recitativo vasto e riconosciuto. Gianfranco Quero, messinese, ha recitato nel film collettivo “Scossa” e ha lavorato con registi del calibro di Joseph Losey e Mauro Bolognini. Pino Torcasio, da anni lavora in ambito cinematografico, mentre Saverio Malara, reduce da un quarto di secolo di importanti tournee teatrali e produzioni cinematografiche, anche di carattere nazionale, è da derubricare allo status di talento cristallino, tanto come recitazione che come espressività della sua mimica. Segno più anche agli altri attori, sebbene senza esperienze specifiche di lungo corso, che hanno legittimato la loro presenza con un rendimento che non tradisce i loro mancati trascorsi.