In piedi per l’Officina dell’arte. La compagnia di Piromalli conquista ancora il Cilea

Officina dell'ArteIn piedi per l’Officina dell’Arte. Al Teatro “Cilea”, la compagnia teatrale diretta dal maestro Peppe Piromalli è ritornata in scena sabato sera con la commedia “Folli, sempre folli, fortissimamente folli”, una storia a metà tra realtà e farsa che affronta il tema della follia attraverso interpretazioni non consuete e sorprendenti. Sul palco, insieme all’istrionico Piromalli (alias Uccio Serio, il pazzo), i brillanti attori Patrizia Britti nei panni del notaio, Antonio Malaspina e Agostino Pitasi nel ruolo dei fratelli Serio alle prese con il fratello folle. Per una serie di equivoci nasce una confusione generale che offre al pubblico momenti di comicità assoluta ma anche spunti di riflessione. Tra ritmi e tempi perfetti di battute incalzanti e linearità di un testo egregiamente rivisto dalla regia Piromalli, Britti, Malaspina, si compone un piccolo gioiello teatrale capace di sprigionare inesauribile divertimento grazie alla freschezza dei talentuosi interpreti coniugata ad una pulizia e ad un rigore frutto di un training fisico estremamente impegnativo.  Il pubblico ride e si commuove sul finale, per un inaspettato colpo di scena che obbliga ogni singolo spettatore ad una dovuta riflessione.  L’intento culturale che sottende all’operazione è quello, nobilissimo, di attuare un recupero delle radici, tutte nostrane, della commedia dell’arte ma anche mettere in evidenza attori reggini che hanno creduto in un progetto artistico e, da soli, sono riusciti a portarlo a termine. A loro, all’intero team Officina dell’Arte, vanno i calorosi applausi e la standing ovation finale che premia la grande abilità degli attori, una vis comica unita ad esibizioni all’insegna del virtuosismo verbale ed espressivo che rendono lo spettacolo estremamente divertente. Per oltre due ore, il folle Uccio Serio,  in un susseguirsi surreale di scene e scenette, dialoghi e monologhi, giochi mimici, mette in risalto l’affiatamento dei membri della compagnia e temi quotidiani che spaziano dalla famiglia, alla disabilità, all’amore fraterno, alla tolleranza. La messa in scena è efficace, spigliata, divertente ed il testo è attuale e forte allo stesso tempo: si parte dalla convivenza forzata di tre fratelli, tre universi paralleli che non sono mai riusciti ad incontrarsi ma ora, per forze maggiori, sono costretti a vivere insieme dalle volontà testamentarie della mamma. Ogni spettacolo dell’Officina ha  dei meccanismi che rasentano la perfezione dentro i quali gli attori si possono esprimere al meglio e  l’armonia è sempre tangibile, qualunque sia il tema trattato. “In questa commedia – afferma l’attore Piromalli – gli ingredienti sono la comicità e il messaggio che passa attraverso la comicità stessa, che può essere anche serio. Per questo, è un ridere abbastanza aspro  che assomiglia, volendo, a quello inglese in cui la storia non è puro divertimento e non ha per forza un lieto fine. Il team Officina si sta perfezionando giorno dopo giorno, e la dimostrazione è l’interprete Agostino Pitasi in continua crescita artistica. Sono convinto che la commedia sia un buon modo di dialogare con il pubblico e riflettere sulla vita. E noi, ieri sera lo abbiamo dimostrato”.

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