Dopo un lungo periodo di silenzio e di “isolamento”, volontario o no, l’ex presidente del consiglio e d ex segretario del PD Massimo D’Alema dice la sua sul “nuovo” PD renziano e sui mal di pancia interni al suo partito, dalle pagine del Corriere della Sera. Il tutto prende spunto dalle primarie di Napoli, dove chi ha perso “urla” ai brogli etc etc etc, dove l’ex premier sottolinea di come abbiano perso ogni credibilità, facendo notare come siano manipolate da gruppetti di potere e siano diventate un gioco per falsificare e gonfiare dati. D’Alema fa notare come stia crescendo un enorme malessere alla sinistra del Pd che si traduce in astensionismo, disaffezione, nuove liste, nuovi gruppi sottolineando il volontario allontanamento anche degli elettori storici del PD compresi i votanti delle Europee, durante le quali si guardava a Renzi in qualità di “Rottamatore”. Per D’Alema il Pd sta lasciando la strada tracciata dall’Ulivo, tagliando “una parte fondamentale delle radici” del partito. L’ex premier lancia un’accusa dichiarando : “Loro non vogliono tenere insieme il centrosinistra. Vogliono sbarazzarsene. Mi fanno ridere quelli che lanciano l’allarme sul partito della Nazione; il partito della Nazione è già fatto, è già accaduto; La vera sfida è come si ricostruisce il centrosinistra, ed è, oggi, una battaglia che non si conduce più soltanto all’interno del Pd; Il Pd non ce la fa più a tenere insieme il campo di forze del centrosinistra. E dubito che riuscirà a compensare le masse di voti perse a sinistra alleandosi con il mondo berlusconiano”; e l’ultima stoccata viene lanciata a Renzi ed ai suoi fidi accusandolo di aver reciso una parte fondamentale delle radici del Pd, soffocando lo spirito dell’Ulivo; sottolinea come la sua riforma elettorale si ispiri a quella di Berlusconi (considerato come la criptonite per superman). infine il “J’Accuse” D’Alemiano : ” Il Pd è finito in mano a un gruppetto di persone arroganti e autoreferenziali. Dei fondatori non sanno che farsene. Ai capi del Pd non è passato per l’anticamera del cervello di consultarci una volta, in un momento così difficile”. Le reazioni non tardano a venire ed è il deputato e segretario del Pd della Toscana Dario Parrini che vede un D’Alema sconcertante intuendo che in sostanza l’ex premier non voterà Giachetti a Roma; non voterà sì al referendum costituzionale; inoltre sottolinea che : “ Renzi che non lo ha nominato commissario europeo; sta tessendo la sua tela per provare a danneggiarlo il più possibile. (fonte tgcom24). Su Twitter il senatore Pd Andrea Marcucci fa’ intuire come il mondo e l’Italia vadano avanti anche senza D’Alema, addirittura governando e persino vincendo le elezioni. Parla di slealtà verso il partito, verso i candidati Pd che corrono nelle città, verso i democratici che li hanno votati il vicepresidente del Gruppo parlamentare del Pd alla Camera Stefano Lepri. Come altri del suo partito il presidente del Pd, Matteo Orfini, lascia a Twitter il suo commento per le dichiarazioni d’alemiane : “Sui temi politici che Massimo D’Alema ha posto discuteremo in direzione il 21 marzo”.