Slittato a oggi il rientro in Italia delle salme dei due tecnici italiani i rapiti in Libia e uccisi dopo 7 mesi di prigionia. Le salme bloccate fino ad oggi dalla burocrazia libica e dalle richieste della nostra diplomazia nonché intelligence, e delle richieste di riconoscimento politico che arrivano dalle autorità della città come dal governo di Tripoli, dovrebbero rientrare oggi in patria, salvo “sorprese” dell’ultimo minuto e appena atterrate trasportate al Policlinico Gemelli di Roma.
Il trasporto al Policlinico è stato imposto dalla magistratura perchè, grazie alla mediazione diplomatica del nostro paese, le autorità libiche hanno lasciato al governo italiano l’onere e l’onore dell’autopsia. La procura romana ha affidato all’Istituto di medicina legale del Policlinico Gemelli l’autopsia.
I due corpi saranno sottoposti ad accertamento radiologico e alla Tac, esami considerati utili per individuare la tipologia e la traiettoria dei proiettili e chiarire quanto accaduto al di là delle varie versioni filtrate da Sabrata; da qui la speranza di poter capire e sciogliere nodi e domande.