Un coltello misterioso che irrompe sulla scena dopo vent’anni. Potrebbe essere l’arma del delitto che non è mai stata trovata quando, nel 1995, OJ Simpson, campione di football ed attore, fu accusato, processato e poi assolto per la morte della moglie e di un amico, uccisi a coltellate? Il caso è rimasto senza colpevoli e l’arma del delitto non venne mai rinvenuta. Il giallo nel giallo inizia con il ritrovamento del coltello, nella mani di un poliziotto ora in pensione, ottenuto per caso, qualche anno dopo il processo mentre lavorava come addetto alla sicurezza di un set cinematografico, da un operaio impegnato nell’ex abitazione di OJ Simpson. L’ex proprietà del campione di football è stata demolita intorno al 1998, si presuppone che il poliziotto ne fosse venuto in possesso in quel momento. L’agente però, non solo non lo aveva mai consegnato, convinto che il caso fosse ormai chiuso, ma l’aveva conservato per tutti questi anni come un cimelio, sembrerebbe addirittura in un quadro appeso in casa. Smentita da subito l’ipotesi che l’arma in questione sia un macete. Nel coltello in possesso degli inquirenti da circa un mese, ci sarebbero tracce ematiche. Saranno le perizie a stabilire se il coltello possa essere o meno compatibile col duplice delitto che tenne attaccati agli schermi milioni di persone. In ogni caso il verdetto non potrebbe essere ribaltato: OJ Simpson è stato scagionato e non può essere nuovamente accusato per lo stesso crimine. L’ex campione di football, che oggi ha 69 anni, è dal 2008 detenuto in seguito a una condanna a 33 anni per rapina a mano armata e sequestro di persona. Le circostanze del caso sono state riferite in una conferenza stampa dal capitano Andrew Neiman, utilizzando i soliti omissis e condizionali del solito. Sulla vicenda il commento del presidente Barak Obama che si è dichiarato “sconcertato”.
g.l.