Una notizia bomba: pare che già domani la società di gestione dello scalo aeroportuale reggino dichiarerà chiuse le attività per non aggravare ulteriormente il passivo e mettersi anche al riparo da eventuali azioni di creditori perché, a fronte di debiti e dell’impossibilità di qualunque risanamento per Sogas, la società continua a buttare 10.000 euro al giorno in un pozzo nero. Ma come? Non eravamo ad un passo dal risanamento e dalla concessione trentennale? Non c’era un piano di rilancio dell’aeroporto? Il presidente Raffa non lo aveva dichiarato il 15 febbraio scorso? Che cosa è successo dal 15 scorso? Come mai ieri pomeriggio il presidente del Consiglio d’amministrazione Bagnato ha affermato, davanti ai lavoratori riuniti per il “discorso di commiato”, che la revoca della concessione era prevista e prevedibile? Come mai oggi viene fuori che è meglio chiudere in anticipo e rifiutare anche l’incarico della gestione provvisoria dell’aeroporto da parte della Sogas in attesa di un nuovo bando di gara predisposto da Enac? L’unica cosa che possiamo dire, rimasti come siamo senza parole dall’incalzare degli eventi, è che è venuto meno il minimo della serietà necessaria, che ormai non c’è più vergogna! Che importa agli amministratori della Sogas del destino dei lavoratori, che importa dei collegamenti tra Reggio ed il resto del Paese? Basta che sia salvaguardata la loro personale incolumità.
comunicato stampa – Attilio Scali – FILT CGIL