Alla luce di quanto avvenuto sopratutto nell’ultimo periodo, sia a livello locale che nazionale, è d’obbligo una seria e pacata riflessione politica su quello che sta accadendo in Forza Italia. Quello che in un passato, non molto lontano, fu il partito più importante del Paese oggi è ridotto a ricoprire un ruolo da comprimario (di minoranza) nel centrodestra.
Il triplo salto della quaglia (da Forza Italia fino alla corte di Falcomatà) e il successivo scontro apertosi in consiglio comunale sul ruolo di Capogruppo, certifica, se ancora ce ne fosse bisogno come Forza Italia a Reggio ed in Provincia è ormai vicina alla tomba politica. Ad analizzare obiettivamente quanto si registra sul territorio locale, più che Forza Italia nel territorio reggino sembra siano rimaste due correnti: “Forza Nicolò” (inteso come l’Alessandro Consigliere Regionale) e “Forza Caridi” (inteso come Antonio il Senatore). Poi giù a divisioni, lacerazioni in una corsa a chi riesce a recuperare gli ultimi cocci di un partito che appare frantumato. Forza Italia paga a livello locale gli stessi dazi che, su scala nazionale, scontano gli azzurri: “schiaffi politici”, senatori e deputati che scappano via a gambe levate, sondaggi che spesso bocciano prima ancora delle competizioni elettorali i candidati scelti da presidente Berlusconi. A Reggio, messi in un “angolino politico”, anche il gruppo Raffa-Biasi (più che un gruppo un semplice binomio) ma adesso lo scontro si gioca tutto sul ruolo di capogruppo al Consiglio Comunale dopo che Demetrio Marino (nell’antichità “caridiano doc”, poi moderato, poi vicino a Nicolò, adesso folgorato ed “innamorato” di Falcomatà) ha lasciato il partito. Da quel momento si è scatenata una “guerra” non tanto silenziosa: Maiolino (da sempre vicino a Caridi) nominato Capogruppo, per la rabbia degli altri consiglieri (di “fede” Nicolò) che, nei giorni scorsi, con una dura nota stampa hanno attaccato i metodi e la scelta. E’, o almeno così appare, un tutti contro tutti insomma. E gli elettori di centrodestra? Rimangono congelati, attoniti, disorientati ma non certo immobili. C’è un destra che spinge, crede, propone idee, si fa sentire anche e soprattutto in termini di opposizione al sindaco Falcomatà, probabilmente l’unica vera opposizione che viene fatta in città al giovane sindaco con la sindrome del “è colpa del passato”. Era inevitabile che Forza Italia crollasse: non solo nei consensi ma anche negli equilibri, perché si è sempre più allontanata dal territorio e sempre più ghettizzata nei centri di potere: a Roma come a Reggio. Ed è qui che i movimenti locali e non solo di centrodestra, (vedi Reggio Futura e Azione Nazionale), hanno saputo inserirsi e colmare gli spazi vuoti, trascurati da chi si è dimostrato stato miope alle reali istanze dei cittadini che, infatti, tra una politica dissociativa ad un’Azione associativa stanno sempre di più flirtando con chi, dal basso ha deciso di ripartire per scrivere nuove pagine avendo come unica ispirazione valori semplici ma profondi come la famiglia o la Patria, l’identità e la solidarietà.
EdL