Alla fine il più che controverso super-canguro – l’emendamento premissivo proposto dal democratico Marcucci e rivolto a votare una sola volta tutti gli emendamenti simili accorpandoli – ha fatto la propria irruzione all’interno del già complesso iter per l’approvazione del Ddl Cirinnà sulle unioni civili. Nonostante ciò, comunque, la giornata si è conclusa con un nulla di fatto, a seguito delle proteste del Movimento cinque stelle, che non si è detto disponibile a esprimere un voto favorevole, portando, infine, su richiesta di Sel, alla sospensione dei lavori in Senato. Tutto, quindi, è rimandato a oggi, peraltro riproponendo con molta probabilità le divisioni ampiamente emerse non soltanto trasversalmente tra centrodestra e centrosinistra ma soprattutto all’interno dello stesso Pd.
M5s: “No a canguro”. L’ira del Pd
Sotto accusa, tuttavia, non sono finiti soltanto i grillini, ma anche l’ala cattedem del Pd. E, se i primi hanno invitato il partito di maggioranza ad assumersi le proprie responsabilità, dicendosi pronti a votare le unioni civili purché sia rispettato il dibattito parlamentare, per i secondi il punto dolente continua a essere rappresentato dall’articolo 5, quello che introduce la stepchild adoption. Se venisse eliminato, non è da escludere che il DDl Cirinnà possa essere approvato anche con i voti di Area popolare. Ma Alfano non si trova in una posizione facile, stretto tra il governo e i promotori del Family Day.
Centrodestra compatto contro il super-canguro. Alfano stretto tra governo e promotori del Family Day
Contro il canguro si è creato un fronte piuttosto ampio, comprendente tutto il centrodestra. La posizione più dura è stata espressa dalla Lega nord, arrivata sino a ritirare 4.500 emendamenti, mantenendone solo 580, per spingere il Pd a ritirare, a sua volta, l’emendamento Marcucci. “Noi non facciamo accordicchi sottobanco né con la maggioranza, né con altri”, ha affermato il capogruppo al Senato, Gianmarco Centinaio, che ha chiarito di aver dimostrato “di stare dalla parte dei bambini e delle famiglie”. I cattodem e i centristi, dal canto loro, invece, si sono limitati a chiedere una votazione per parti separate e, dunque, a distinguere i diritti/doveri delle unioni civili dall’adozione speciale.
Adinolfi: “Irrilevanza politica dei cattolici italiani è iattura”
Posizione quest’ultima, tuttavia, non condivisa dagli organizzatori del Family Day che, rifiutando categoricamente tanto la Stepchild adoption quanto l’equiparazione unioni civili-matrimonio, continuano a chiedere il ritiro completo del Ddl Cirinnà. Mario Adinolfi, in particolare, mettendo in evidenza l’irrilevanza politica dei cattolici, “ormai ruota di scorta di questo o quel schieramento”, ha rivolto loro l’invito a mettere in discussione “il sostegno futuro all’esecutivo Renzi al ritiro immediato di una legge incostituzionale”, sino a minacciare la crisi di governo, e ha parlato di “procedure che somigliano a quelle dei golpisti quando sospendono le libertà democratiche: divieto di discussione in aula degli emendamenti, cancellazione della tutela della libertà di coscienza del parlamentare, disconoscimento dei diritti di chi si oppone”.
Padre Lombari: “Per Papa Francesco il matrimonio è solo fra uomo e donna”
Dal Messico, intanto, seppur indirettamente, si fa sentire anche la presenza del Papa. Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha ribadito infatti che Papa Francesco non fa altro che ripetere in “tutto il mondo” che “il matrimonio è solo quello fra uomo e donna”.