Per il suo XII Viaggio apostolico Papa Francesco si è recato in Messico, passando per Cuba dove ha incontrato il Patriarca Cirillo I di Mosca. Scopo principale del viaggio in Messico la visita alla Basilica di Guadalupe. Si tratta della quarta volta che un Pontefice mette piede sul suolo cubano, dopo le visite di Papa Giovanni Paolo II nel 1998,di Benedetto XVI nel 2012 e dello stesso Francesco nel 2015.
“Il Messico è un grande Paese. È motivo di gioia poter calcare questa terra sita nel cuore delle Americhe. Oggi vengo come missionario di pace” con questa dichiarazione inizia il viaggio in Messico di Papa Francesco che lo porta verso la Repubblica centroamericana. Atterrato in Messico Bergoglio è arrivato al Palazzo Nazionale dove ha incontrato il presidente Enrique Piena Nieto. Papa Francesco ha donato al presidente messicano un mosaico della Vergine di Guadalupe, mentre Enrique Pena Nieto ha salutato il pontefice con queste parole: “il Papa riformatore che porta la Chiesa all’incontro con la gente”. In una nazione attraversata da violenze gravissime, da una corruzione pubblica che segna la vita politica e spesso ne determina gli esiti, da crisi sociali che non trovano risposte, Bergoglio rappresenta forse l’unica personalità di rilievo a livello mondiale in grado di rompere lo schema di questo dramma. E mai si era visto un papa denunciare con tanta decisione il narcotraffico, la corruzione, addirittura lo schiavismo in certi settori dell’economia o definire tragedia umanitaria la questione delle migrazioni tra nord e sud del continente.Il papa non ha risparmiato nemmeno la chiesa, invitata seccamente a uscire dalle consorterie di potere, quindi ha celebrato una messa in lingua maya.