Al fine di contrastare attivamente i reati nel settore paesaggistico ambientale, il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Reggio Calabria ha disposto una serie di controlli negli oleifici dislocati sul territorio della Provincia, per controllare le fasi inerenti la trasformazione delle olive e il successivo smaltimento dei residui di lavorazione. Durante uno dei controlli effettuati, il Comando Stazione di San Roberto ha deferito in stato di libertà, alla competente Autorità Giudiziaria, M. L. di anni 50, proprietario di un oleificio sito nel Comune di Calanna (RC). La pattuglia operante del Comando Stazione di San Roberto, giunta in prossimità dello stabilimento, percepiva un pregnante e sgradevole odore tipico delle acque di vegetazione, residuo della lavorazione delle olive. Dopo aver proceduto ad un accurato controllo documentale, il personale CFS effettuava un’ispezione all’interno del frantoio oleario, notando che in un pozzetto di cemento adibito alla ricezione delle acque reflue di lavorazione delle olive vi erano collegate due condutture; la prima ad una grande vasca di raccolta, la seconda invece, che aveva la funzione di scarico dei liquami in eccesso, inviava liberamente i reflui su un terreno posto a circa 250 m. di distanza, sversandoli infine nel Torrente Lacco. Lo spandimento delle acque di vegetazione e delle sanse umide è consentito dalla normativa come ammendante agricolo, ma deve essere praticato nel rigoroso rispetto di regole di utilizzazione che tengono conto delle caratteristiche pedogeomorfologiche, idrologiche ed agroambientali del sito e che siano rispettosi delle norme igienico-sanitarie, di tutela ambientale ed urbanistiche. Nessuna autorizzazione in tal senso poteva esibire il proprietario M.L., verso il quale pertanto sono stati contestati i reati di scarico illecito di reflui industriali ascrivibile agli artt. 103 e 124 del D.lgvo 156/06. L’attività di controllo da parte del Corpo Forestale è tutt’ora in corso per in tutta la provincia di Reggio Calabria.