Che Sanremo sia divenuto da un po’ anche un palco per la politica lo si sapeva, basti ricordare il penultimo dove il palco rosso dominava la scena della kermesse della canzone. La prima serata, svolta ieri ha fatto discutere non tanto per le belle o brutte canzoni ascoltate bensì per le idee espresse, con gesti e con dichiarazioni, da alcuni artisti sul palco, espressamente a favore delle unioni civili. Che il polverone scaturito giovi all’evento è indubbio, al di la dei dati dello share, il gradimento degli italiani verso la manifestazione canora è già da qualche anno in flessione. Triste ricorrere a questi mezzi.. Senza scendere nel particolare delle esibizioni, il leit motiv della serata, quello dei diritti è stato davvero fuori luogo. Agli occhi di non è mai stato nel nostro Paese avrebbe anche potuto apparire che in Italia non si rispettano i diritti civili ed umani delle persone che hanno orientamenti sessuali differenti. Inviterei gli stessi artisti quindi, se battaglia di principi si tratta, a recarsi ed esibirsi in stati come: Birmania, Guinea equatoriale, Eritrea, Libia, Corea del Nord, Somalia, Sudan, Turkmenistan, Uzbekistan, Bielorussia, Ciad, Cina, Cuba, Guinea, Laos, Arabia Saudita, Siria. ( dati tratti da Freedom House. L’associazione americana, fondata da Eleanor Roosevelt dopo la Seconda guerra mondiale, riguardo i peggiori violatori dei diritti umani), dove sulla questione dei diritti forse ci sarebbe più da impegnarsi . Troppo facile predicare da dove si ha la libertà di farlo o addirittura in alcuni casi si è strapagati per farlo. In realtà sappiamo che l’unica “battaglia” in corso riguarda il ddl Cirinnà che così com’è concepito ha della larghe “falle” dalle quali si potrebbero facilmente insinuare prassi ed organizzazioni dedite allo sfruttamento di esseri umani. La riflessione deve necessariamente essere molto più approfondita e non generalizzata ne tanto meno e “lanciata da un palco” addirittura solo in una direzione. Chi attacca il populismo in questo caso ha fatto bieco POPULISMO. Oggi tutte le testate hanno parlato di Sanremo non per le canzoni, i testi o la musica ma per il comportamento di questo o di quell’artista, uno su tutti Elton John. Probabilmente un’altra sconfitta se si vuol considerare strettamente l’obiettivo primario che deve avere il Festival della Canzone Italiana.
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About the Author: Fabrizio Pace
Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.