«All’Associazione delle Città d’Arte e Cultura e alla Rete delle Città della Cultura»
Il Comune di Reggio Calabria aderisce a reti importanti per la valorizzazione del patrimonio culturale della Città. Parte il Programma Italia 2019 e la città è tra le 18 che ne faranno parte insieme ad Aosta, Bergamo, Mantova, Venezia, Ravenna, Siena, Pisa, Urbino, Perugia con Assisi, L’Aquila, Caserta, Lecce, Taranto, Matera, Palermo, Siracusa e Cagliari. Di qualche giorno fa la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della modifica legislativa all’art. 7, comma 3-quater del decreto legge n° 83 del 2014 che ha istituito il Programma Italia 2019 e ha rimesso in corsa le città che si erano candidate, qualche anno fa, a Capitale Europea della Cultura. «Abbiamo ritenuto di utilizzare la piattaforma predisposta nel periodo di governo della terna commissariale –ha affermato l’assessore alla Cultura Patrizia Nardi- per riaprire la possibilità di avviare un percorso di grande interesse, che guarda alla valorizzazione ed alla promozione dell’importante patrimonio storico-artistico, archeologico e naturalistico della città che può e merita di diventare grande attrattore, adeguatamente proposto, e ambasciatore della grande bellezza di questo luogo. Ci siamo molto confrontati in questo ultimo anno, sostenuti dal Laborest del PAU dell’Università Mediterranea, con il CIDAC che guida questo processo e l’importante risultato raggiunto attraverso l’emendamento, ci ha dato ragione».
Già nel 2014 il Ministero dei beni e attività culturali e del turismo, visto l’apprezzamento unanime della Commissione tecnica europea, aveva condiviso la proposta del CIDAC di valorizzare i progetti contenuti nei dossier di candidatura soprattutto nell’ambito della rigenerazione urbana e della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e dell’accoglienza turistica, utilizzando le risorse previste nella programmazione europea 2014/2020.
Il primo passo è stato la proclamazione delle 5 Città finaliste della competizione (Cagliari, Siena, Ravenna, Perugia e Lecce) a Capitali Italiane della Cultura 2015. In un Paese che registra un deficit di capacità progettuale, i dossier di candidatura rappresentano un portafoglio di progetti con un livello di definizione molto alto in grado di attivare rapidamente gli investimenti necessari e aiutare la crescita del Paese. Con l’emendamento approvato si stabilisce che lo Stato, le Regioni e le Città interessate, secondo criteri da concordare, selezioneranno i progetti e sottoscriveranno Accordi di Programma con cui saranno individuate le risorse economiche necessarie.
«Il rimando è alla programmazione 2014/2020 ma altre risorse nazionali si potranno aggiungere, sia alla scala regionale che statale» ha proseguito l’assessore. L’obiettivo è favorire l’ammodernamento e lo sviluppo delle 18 Città e fare in modo che il 2019, dopo l’Expo 2015, rappresenti un nuovo grande evento nazionale capace di attirare milioni di turisti. Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, sarà capofila di questo progetto e le città rinnovate potranno concorrere a costruire, con Matera, un grande palinsesto di eventi, mostre e manifestazioni che facciano dell’Italia la Capitale Europea della Cultura 2019.
«Un risultato di eccezionale valore – ha dichiarato l’Assessore Patrizia Nardi– convergenza delle sinergie tra il Mibact, il Ministro Franceschini, i Deputati e Senatori che hanno sostenuto l’iniziativa, l’ANCI, i Sindaci e i colleghi Assessori alla Cultura delle città coinvolte. Nella stessa ottica, che guarda al dialogo ed allo scambio di esperienze, abbiamo perfezionato l’adesione del Comune alla Rete delle Città della Cultura accogliendo l’invito di Promo P.A Fondazione che organizza il LuBeC, importante kermess sui beni culturali e sull’innovazione che viene organizzata ogni anno a Lucca con la finalità di sostenere i processi di programmazione e i modelli di governance sul tema della valorizzazione dei beni culturali.
Il 17 marzo prossimo, nella Biblioteca degli Atti Parlamentari alla Camera, saranno presentati i risultati del lavoro progettuale delle Città candidate e le proposte per dare avvio al Programma Italia 2019. Reggio Calabria ci sarà». «Reggio può ambire a fare un percorso ambizioso e a diventare, fra qualche tempo, Città e Capitale della Cultura perché ne ha le potenzialità – ha dichiarato il Sindaco Falcomatà – il nostro compito è assicurarle gli strumenti necessari, ed è quello che faremo, perché sappiamo di essere il luogo della cultura classica, della Magna Graecia, della civiltà. Un museo a cielo aperto, che va tutelato, valorizzato e promosso».