Soldi dei cittadini “bruciati”(?), la via principale ridotta ad una “mascherina”, la gestione dei lavori pubblici improvvisata e, a tratti, grottesca e ridicola . Cosa succede in queste ore sul Corso Garibaldi appare di dubbia digeribilità per la comunità reggina: asfaltato a macchia di “leopardo” per permettere la sfilata dei carri e delle maschere di carnevale (manca solo un travestimento da arlecchino proprio sotto Palazzo San Giorgio!) con l’eliminazione momentanea delle gabbie previste dai lavori di rifacimento completo che stanno interessando il “salotto buono” da più di due anni. Situazione abnorme, senza precedenti, che certifica la confusione dell’amministrazione comunale Falcomatà, al pari delle (in)capacità gestionali ormai residenti nel settore lavori pubblici. Il cantiere, smontato nei giorni scorsi per permettere il passaggio dei carri allegorici, verrà riattivato subito dopo e le stesse strisce d’asfalto saranno rimosse per completare i lavori con la nuova pavimentazione prevista nel progetto di riqualificazione che, ormai da anni, costringe la cittadinanza tutta a vivere nel disagio e a non poter usufruire appieno dell’isola pedonale principale, peraltro vitale ed irrinunciabile per i sopravvissuti che praticano in città il commercio. Ma questi interventi straordinari quanto sono costati alla comunità? Perché l’Amministrazione comunale non ha programmato una destinazione alternativa, solo per questa annualità, alla manifestazione di carnevale? Non pensa forse il sindaco che l’assessore ai lavori pubblici debba delle spiegazioni per quanto accaduto? Falcomatà, sempre pronto ad attivare una campagna mediatica di regime ogni volte che riesce ad accendere una semplice lampadina in piazza, dovrebbe spiegare inoltre quando e in quanto tempo vuole concludere i lavori del Corso Garibaldi, visto che nella “zona sud”, in cui la pavimentazione è stata già ultimata, latitano ancora illuminazione e arredi. La gente aspetta e paga: la città muore nel degrado totale e nell’abbandono e l’amministrazione continua a perdere fondi per oltre 100 milioni di euro. Chi risarcirà i reggini? Sicuramente non Falcomatà…se non con chiacchiere e castagnole. Per restare in tema.
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