«Finalmente Reggio può tornare a sorridere. Il settore delle opere pubbliche nella nostra città avrà un’importante scossa dalla riattivazione dei fondi previsti dal Decreto Reggio secondo il programma disposto dal Sindaco». È quanto dichiara in una nota il Consigliere Paolo Brunetti. «Fanno quasi tenerezza – prosegue Brunetti – le parole di chi fino ad oggi è rimasto silente di fronte ai continui scippi che la città ha dovuto subire, a causa di una gestione assolutamente dissennata dei fondi del Decreto Reggio, con operazioni creative che nel migliore dei casi rasentavano l’illegalità, ed oggi, esce fuori con qualche scriteriata dichiarazione parlando di immagine della città. Per fortuna i cittadini hanno piena contezza dello straordinario sforzo prodotto da questa Amministrazione e soprattutto dei risultati dimostrati dal Sindaco che in pochi mesi ha riaperto decine di cantieri, ottenendo lo sblocco di diverse opere ferme da anni». «Ci chiediamo come mai il consigliere Ripepi non si sia mai interrogato sui motivi che hanno determinato il blocco delle opere, quando a governare erano i degni compari della sua parte politica. Così come non si è chiesto, ad esempio durante il Consiglio comunale di ieri, a chi fanno capo i debiti fuori bilancio che oggi questa maggioranza è costretta ad approvare, con la beffa di vedere l’opposizione votare contraria dopo averli prodotti quando era al governo». «Addirittura – aggiunge il consigliere Brunetti – il consigliere Ripepi viene oggi a parlarci di immagine della città. Dopo che i suoi predecessori l’hanno sventrata economicamente e socialmente, marchiandola a fuoco con uno scioglimento per infiltrazioni mafiose e lasciandola sull’orlo del dissesto finanziario, Ripepi si permette anche il lusso di parlare di immagine? Da complice e comprimario di quella famigerata stagione, dovrebbe conoscere bene le malefatte che hanno caratterizzato uno dei momenti più bui della storia reggina. E dovrebbe, lui per primo, ringraziare il Sindaco Falcomatà se oggi la città è riuscita a scrollarsi di dosso quella macchia, evitando il dissesto finanziario e ricostruendo immagine e credibilità sul piano nazionale ed internazionale». «Ricordiamo bene – aggiunge Brunetti – quali erano i motivi per cui Reggio finiva sulle pagine dei quotidiani o sulle trasmissioni televisive nazionali. Oggi per fortuna non è più così. La città e l’Amministrazione hanno acquistato una nuova credibilità sul piano nazionale, riconosciuta oltre che dai Ministeri, che hanno finalmente riaperto i rubinetti dei finanziamenti, anche dai massimi vertici della magistratura e dell’associazionismo antimafia. Se Ripepi fosse riuscito a produrre per tutta la durata della sua carriera amministrativa anche solo un decimo di quanto ha prodotto questa Amministrazione in un solo anno di attività, saremmo noi i primi a premiarlo con un sonante applauso. Ma poiché così non è, il consigliere torni ad assistere, senza arrecare altri danni, ai risultati prodotti dal Sindaco e dalla maggioranza che stanno ricostruendo ciò che lui e i suoi compari hanno distrutto. A giudicare saranno i cittadini, che fino ad oggi hanno dimostrato, con il loro voto, di avere le idee fin troppo chiare sulle paternità dei disastri che Reggio ha vissuto nell’ultimo decennio».
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