A quasi mezzo secolo di distanza dalla sua prematura morte, abbiamo voluto commemorare Paolo Latella il cui ricordo, di uomo, medico e socialista, in noi non si è mai affievolito. Per questo lo abbiamo voluto ricordare sabato, in una sala gremita quella del centro civico di Pellaro, in cui l’emozione non ha mai abbandonato i presenti. Come socialista e come figlio di chi gli è stato al fianco fino agli ultimi istanti di vita, ho sempre sentito forte in me la responsabilità di contribuire a dare il giusto riconoscimento a chi tanto si è speso per il progresso della sua terra e dei suoi cittadini. Come consigliere comunale di questa città, sin dai primi istanti della mia esperienza amministrativa, ho avuto fermo il proposito di riconciliare la comunità reggina con Paolo Latella. Politico acuto e legislatore innovatore, fu: autore della prima legge regionale sugli asili nido (tra le prime in Italia), fautore dei primi stanziamenti per la costruzione del nuovo Ospedale di Reggio, elaborando al contempo le linee guida per la rete regionale ospedaliera. A lui si devono i reparti del “Riuniti” di rianimazione, neurochirurgia, reparto di Nefrologia per il quale ottenne il riconoscimento di sede meridionale del Centro nazionale per le ricerche. Infine, come ci ha ricordato in messaggio Carmelo Nucera, presidente del Circolo “Apodiafazzi”, grazie a lui nello statuto regionale fu riconosciuta una tutela alla minoranza “calabro greca”. Grazie anche al contributo del dr. Giovanni Milana, di Raffaele Malito, del prof. Pasquale Amato, dell’on. Stefano Priolo, di Saverio Zavettieri, del Presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto e del Sindaco Giuseppe Falcomatà, abbiamo posto fine alla “damnatio memoriae” che era calata come una coltre quasi a voler far dimenticare l’esempio di chi, socialista autonomista e manciniano, non si volle piegare al populismo ed al fascismo allora imperante. Lungo è stato l’iter di intitolazione della Via Marina di Pellaro che, peraltro, ha assunto “forme carsiche”. Ha avuto una sua scaturigine nel 1974 con un Ordine del Giorno del Consiglio Comunale, per poi inabissarsi, e riemergere solo nel 2009 grazie ai due consiglieri circoscrizionali pellaresi, Caccamo e Lo Giudice, poi ripreso dall’allora Presidente del Consiglio comunale Aurelio Chizzoniti. I tempi erano certamente maturi ma forse non le amministrazioni dell’epoca e l’iter si inabissò nuovamente per rivedere la luce nel 2015 con l’approvazione della mia proposta di intitolazione. Assunto anche l’impegno in tal senso da parte del Sindaco Giuseppe Falcomatà, attendiamo la conclusione dell’iter con la definitiva approvazione da parte della Commissione Toponomastica.
Antonio Ruvolo, consigliere comunale PSI