L’operazione “Mamma mia”, (condotta dall’ispettorato repressione frodi (ICQRF) del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e la Guardia di Fiananza) ha consentito di bloccare la commercializzazione di più di 2.000 tonnellate di olio extravergine di oliva falsamente fatturato italiano, per un valore di oltre 13 milioni di euro. Sono otto gli indagati, accusati di frode agroalimentare e di reati fiscali, connessi a un giro di fatture false per oltre 13 milioni di euro, attestanti il commercio di 2mila tonnellate di olio italiano fittizio. E’ stato smantellato così un vasto e collaudato sistema di frode, radicato in Puglia e Calabria, nel settore oleario. Diverse persone coinvolte nella vicenda anche per fatture false di circa 13 milioni di euro, 16 sequestri presso aziende olearie effettuati anche in Umbria.
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