Gli inquirenti di Cosenza continuano nelle indagini per riuscire a capire se il cittadino marocchino H. M. arrestato con l’accusa di auto-addestramento ai fini di terrorismo internazionale, abbia usufruito di una rete di collegamenti e fiancheggiatori che gli abbiano fornito supporto nel suo processo di radicalizzazione. Si cerca di comprendere come il ragazzo abbia fatto ad entrare in contatto con gli ambienti dell’estremismo islamico. Sono state controllate già 18 telefonate che sarebbero arrivate sul telefonino dell’uomo da un numero che ha chiamato anche l’altro marocchino residente a Brescia che attualmente si troverebbe in Siria. Un’altra utenza che avrebbe chiamato il telefono dell’arrestato avrebbe anche contattato in Belgio che risulta a sua volta in contatto con quella utilizzata da Ayoub El Khazzani, l’attentatore del treno Parigi-Amsterdam. Insomma un quadro complicato sul quale sta cercando di fare luce la Digos cosentina, il pc di H. M. anche sarà oggetto di indagine approfondita da parte di un perito specializzato ed inoltre un interprete, avrà l’incarico di tradurre tutto il materiale scritto in arabo ed i numerosi video sequestrati.