Presso la sala stampa della Camera dei Deputati a Roma è stato ricordato il Professore Franco Mosino, illustre letterato, studioso e ricercatore, grecista, filologo e filelleno di fama internazionale. “Franco Mosino, reggino, fu un devoto figlio della nostra terra della quale studiò, conobbe e sostenne la sua più alta e nobile anima linguistica e intellettuale, la sua radice più intensa ed intima, l’essenza greca, traccia e segno di una cultura inestinguibile e inestimabile”. E’ quanto ha dichiarato il Presidente del Parco Nazionale Giuseppe Bombino che, nella sua articolata relazione, alla presenza delle personalità convenute, ha voluto ricordare il valore e lo straordinario spessore intellettuale del professore Mosino, morto il 15 luglio scorso a Reggio Calabria. “Mosino amò e fu legato profondamente all’Area “Greca” d’Aspromonte, che frequentò a lungo, soprattutto in giovane età, accompagnandosi nelle sue ricerche con gli esimi studiosi Domenico Minuto e Gherard Rohlfs – ha proseguito Giuseppe Bombino -. All’Associazione Culturale “Apodiafazzi”, operante in Bova, cuore della grecità di Calabria e città da egli particolarmente amata, volle donare, nel 2003, buona parte dei libri della sua biblioteca e tutte le sue pubblicazioni. Tale patrimonio è, oggi, oggetto di tutela e valorizzazione da parte del Parco Nazionale d’Aspromonte”. La cittadina di Bova, nel 2005, gli conferirà, a riconoscimento dell’impegno profuso per la valorizzazione dell’identità e cultura dei luoghi, la cittadinanza onoraria. Il Parco dell’Aspromonte ha finanziato l’allestimento del “Museo in lingua grecanica, Gherard Rohlfs”, che ospiterà anche la sala “Franco Mosino”, che presto sarà inaugurato – ha proseguito Bombino – “L’azione di tutela del patrimonio del Museo è frutto della sinergia tra il Parco Nazionale d’Aspromonte, l’Amministrazione Comunale di Bova e l’Associazione Apodiafazzi. Ricordare le personalità ed i più preziosi frutti della nostra terra è il segno ed il dovere più alto che una comunità può compiere. In un mondo che tende ad appiattire i pensieri, – ha concluso Bombino – presentarsi all’esterno con una specificità, quale è quella della nostra lingua greca arcaica, significa avere il coraggio di portare all’attenzione di un mondo disattento un valore distintivo, che è per noi idea, fede, continuazione di una cultura plurimillenaria, che da questi luoghi si è irradiata in tutto il Mediterraneo, condizionando il pensiero occidentale”.