La “difesa della famiglia naturale” e “sono i bambini ad essere beneficiari dei diritti” sono i due principii ribaditi con forza in un documento approvato all’unanimità dall’assemblea generale del Forum delle Associazioni Familiari della Calabria. Documento con il quale si esprime “appoggio alla manifestazione che si terrà il 30 gennaio a Roma “a difesa della famiglia naturale e contro il ddl Cirinnà”.
Presieduti da Antonino Leo i lavori dell’assemblea sono stati tenuti il pomeriggio di sabato 23 gennaio 2016 presso il Centro Pastorale per la famiglia nel Palazzo Vescovile di Lamezia Terme – Nicastro, e sono stati aperti da una serie di comunicazioni organizzative finalizzate a rilanciare il movimento sul territorio dopo il rinnovo della presidenza nazionale di fine novembre scorso. Si è così proceduto alla sostituzione di due consiglieri dimissionari al posto dei quali sono stati eletti Roberto Totino di MCL (Movimento Cristiano Lavoratori) di Catanzaro, e Fabio Milazzo di “Rinnovamento nello Spirito” di Roccella Jonica nella diocesi di Locri.
Si è quindi, sviluppato un approfondito dibattito sull’ordine del giorno proposto da Achille Cilea presidente del Forum Famiglie di Reggio Calabria, di adesione alle motivazioni che stanno alla base del “Family Day” in calendario sabato prossimo, e approvato da tutti i consiglieri.
Punto di partenza del documento è che sono “i bambini che devono essere beneficiari di diritti e non possono diventare un diritto per coloro che, non riuscendo ad averne o non potendone avere, pretendono di ricorrere all’abominevole ed incivile pratica dell’utero in affitto. In considerazione di ciò – dice l’assemblea del Forum Famiglie Calabria – “la famiglia è il luogo dell’appartenenza alla esperienza della paternità e della maternità, ed è nella famiglia che la vera appartenenza si rivela come libertà.”.
“Questa è la concezione di famiglia che abbiamo e che chiediamo sia rispettata dalle leggi che via via verranno elaborate ed approvate dal Parlamento” afferma ancora il Forum Calabria. “Oggi c’è l’urgenza di rivendicare una tutela della famiglia (secondo la lettera e lo spirito della Costituzione) e non proporre “modelli omogenitoriali” di famiglia (inesistenti in natura). Piuttosto diamo attenzione al milione e quattrocentomila famiglie italiane che vivono sotto la soglia di povertà (dati Istat del 2014), istituendo il “quoziente famiglia” da anni rivendicato dalle associazioni riunite nel Forum delle Associazioni Familiari”. E quindi, “che la normazione delle unioni civili non si debba sovrapporre a quella del matrimonio”.
L’Assemblea chiede inoltre, “che il Parlamento tenga in debito conto la volontà popolare e non emani leggi che non ne siano sua espressione; che si ritiri la proposta di legge Cirinnà che va a beneficiare quanti promuovono uno stile di vita non compatibile con una visione antropologica fondata sul diritto naturale e con la custodia della bellezza del creato come ribadisce Papa Francesco”. Infine, “che si riscriva il testo (affidandone la stesura ad un gruppo composito di saggi) per elaborare una proposta normativa in materia patrimoniale e successoria per le convivenze (sia etero che omosessuali), escludendo ogni possibile forma di equiparazione all’istituto matrimoniale e alle sue prerogative costituzionali”.