L’Italia in piazza tra passioni e mistificazioni

unioni civiliL’Italia sta vivendo un periodo di grande fermento che, lentamente ma inesorabilmente, si sta estendendo dal piano specificatamente sociale a quello squisitamente culturale. E le piazze, cosi, diventano teatro di grandi passioni ma anche tensioni che spesso culminano in scontri e dure contrapposizioni. Oggetto del contendere non sono soltanto i diritti sociali ma anche quelli civili. In questi ultimi giorni, in particolare, l’attenzione dell’opinione pubblica si sta concentrando sul Ddl Cirinnà, la proposta che mira a introdurre all’interno del nostro ordinamento giuridico le cosiddette unioni civili.

svegliatiitaliaIn attesa del nuovo Family Day indetto dai responsabili del “Comitato difendiamo i nostri figli”, che si svolgerà il prossimo 30 gennaio al Circo Massimo, due giorni dopo l’inizio della discussione in Senato del Ddl Cirinnà, la galassia del cosiddetto mondo Lgbt, assieme a una miriade di associazioni e movimenti, nonché con l’appoggio dei partiti della sinistra progressista, dei sindacati e di alcuni esponenti del governo, ha organizzato in cento città la manifestazione “Svegliatitalia” per esprimere la propria posizione favorevole alle unioni gay, parlando di un milione di partecipanti. Cifra, questa, impossibile da verificare considerate le modalità con cui si è svolto l’evento, cosi studiate probabilmente proprio per confondere stampa e cittadini, gonfiare enormemente i numeri e mistificare la realtà. Se il dato fosse reale, avrebbe dovuto esserci una media di 10 mila manifestanti per piazza. Ma, considerando le dimensioni dei luoghi scelti, quello che si è potuto vedere attraverso foto e video provenienti dalle stesse piazze – alcune delle quali, le più periferiche, non hanno superato il centinaio di partecipanti e altre, le più importanti, il migliaio – la cifra indicata è lontanissima dalla realtà che, con buona pace di mistificatori e racconta balle, potrebbe addirittura oscillare al massimo tra i 50 e i 70 mila. Pochissime sono, infatti, le piazze partecipate come quella di Napoli.

fotosentinelle2Family dayNello stesso giorno, la controparte, rappresentata dalle Sentinelle in Piedi, ha manifestato in altre piazze italiane ed è proprio qui che si è svolto il festival della vergogna. Perché, se il mondo Lgbt ha potuto manifestare in tranquillità, le Sentinelle sono state vittime di interruzioni, attacchi verbali e fisici, insulti, bestemmie, come a dire che il diritto a manifestare esiste, ma è a senso unico. Insomma, è bastato veramente poco per manifestare tanta inciviltà da parte di chi sostiene di battersi per una (a questo punto) presunta concezione di civiltà. Ovviamente tutto in nome della democrazia e dei diritti.

Intanto, come, detto, è grande l’attesa per il Family Day organizzato contro le unioni civili, aspramente contestate con soltanto perché considerate come un vero e proprio matrimonio gay, per via del contenuto degli articoli 2, 3 e 4 del Ddl Cirinnà, ma anche perché, attraverso il controverso articolo 5 e, dunque la cosiddetta Stepchild adoption, ovvero la possibilità riconosciuta a uno dei membri della coppia di adottare il figlio dell’altro/a, si concretizza il rischio di aprire le porte alla pratica dell’utero in affitto.

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About the Author: Luigi Iacopino