Caridi (FI): Un gesto ignobile, codardia infinita e tanta inciviltà; c’è tutto questo dietro l’ennesima minaccia nei confronti del Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. In virtù delle tante opere di bonifica della ‘ndrangheta, dal traffico di stupefacenti al sequestro di carichi mostruosi di cocaina provenienti dal Centro America quest’ultima intimidazione rappresenta l’apice della villania. La gravità si acuisce, in maniera sostanziale, perché ad esser preso di mira è stato il figlio del procuratore. Fortemente temuto viene attaccato negli affetti più cari, nello zoccolo duro di ognuno di noi, nella certezza strutturale che, in un mondo onesto, si definisce “famiglia”; punto di riferimento di ogni cosa e ancora elemento stimolante in quel processo continuo che Nicola Gratteri, quotidianamente, porta avanti nella lotta alla ‘ndrangheta. Al procuratore va tutta la mia solidarietà con l’obiettivo confortante di ottenere dall’ennesima intimidazione la risposta, nella lotta alla criminalità, cui ci ha abituato Nicola Gratteri; mai un passo indietro nella battaglia per la tutela del bene comune, mai una resa, mai un accenno di stanchezza, simbolo di civiltà ed educazione per tutti. Mi auguro che si possano prendere tutte le misure cautelari nei confronti dell’intera famiglia Gratteri in modo tale da concedere maggiori certezze da parte dello stato ad un simbolo della lotta contro la mafia.