Finti poliziotti suonano al citofono del figlio di Gratteri. Goel, al fianco del magistrato

incappucciatoNei giorni scorsi ignoti hanno suonato al campanello dell’appartamento dove vive il figlio del Procuratore Aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, dicendo di essere poliziotti. Il giovane ha quindi notato due persone incappucciate scendere le scale dal piano di sopra al suo. E’ fortemente presumibile l’intento criminale di violare l’appartamento del giovane. Tutto il Gruppo Cooperativo GOEL esprime piena e forte solidarietà personale a Nicola Gratteri, a suo figlio e alla sua famiglia. Il presidente Vincenzo Linarello ha ribadito: “La ‘ndrangheta non si sogni di toccare Nicola Gratteri e la sua famiglia. Tutto il popolo calabrese onesto e perbene è al suo fianco, tutto il popolo italiano lo stima e lo ammira. La comunità di GOEL è schierata al fianco di Nicola Gratteri ed è pronta a mobilitarsi in tutte le proprie espressioni”. GOEL chiede al Governo un’azione straordinaria di repressione contro la ‘ndrangheta: debellarla deve essere al primo posto in uno Stato che si voglia definire democratico. Non si può più tollerare l’esistenza di questa organizzazione criminale.

Comunicato Stampa – Gruppo Cooperativo GOEL

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