IL GIOVANE SINDACO, NON E’ PIU’ TANTO GRADITO.
Che il giovane Sindaco reggino non fosse da Noi, Destra Reggina “gradito”, non è certo una novità, ma che la sua “popolarità di modello reggino” sia più che mai in calo, l’ho ha rivelato oggi, il Sole 24 ore. Infatti, alla domanda posta dai ricercatori di Ipr marketing sulla, “disponibilità a rivotare chi oggi guida la propria città”, i reggini attivano qualche giusta riflessione, dando luogo a fondati dubbi sulla bontà dell’attuale operato del sindaco e della sua “squadra”. La “popolarità” del sindaco pettinato scende infatti in percentuale, del 7% rispetto alla precedente classifica, portandolo al 41° posto. Tale sondaggio ci sollecita oggi diverse riflessioni; la costante “opposizione” esterna all’aula consiliare e l’attenzione che quotidianamente la destra reggina, dedica all’operato ed al non operato di questa amministrazione, attiva forse delle utili riflessioni nel cittadino; gli slogan da convegnistica, le tavole rotonde, le “inaugurazioni” di progetti altrui, le parole di una campagna elettorale improntata su legalità e trasparenza puntualmente disattese, oggi non bastano più ad una Comunità schiacciata sotto la morsa di una difficoltà socio-economica tutt’altro che superata. Ci chiediamo quali e quanti altri sondaggi, quali e quante altre classifiche, avrà la necessità di leggere il poco esperto sindaco, qualora riesca a mettere da parte l’ arrogante autoreferenzialità e comprendere che per governare una Città, bisogna avere un progetto di Città, ma ancor più avere la capacità ed il coraggio di abbracciare i bisogni e le sofferenze di un popolo provato, di un popolo stanco di subire angherie e di non essere “difeso” dal suo primo cittadino. Noi, Destra per Reggio, abituati negli anni trascorsi a leggere ben altre classifiche di gradimento dell’operato dell’amministrazione comunale, continueremo instancabili, nell’azione di “osservatore benevolo”, per porre al servizio del cittadino spunti di riflessione sulla classe politica al governo della città, riflessioni, che non vorranno essere strumentali o funzionali a logiche esclusivamente politiche, ma soprattutto elementi che alzino il livello di dialogo e confronto tra la Comunità e chi ha assunto l’onere e l’onore di guidarla.