“L’integrazione esige il rispetto del nostro modo di vivere, della nostra legge e della nostra cultura, nonché di apprendere la nostra lingua”

merkelContinua a tenere impegnate le prime pagine dei giornali tedeschi e non la vicenda delle aggressioni di Colonia la notte di Capodanno. Inizialmente si era parlato di un centinaio di casi ma si era subito capito dai video diffusi, dalle indiscrezioni, dal numero degli esagitati che vi avevano partecipato che erano delle cifre destinate purtroppo a lievitare. Oggi infatti, a 9 giorni di distanza, a scandalo in corso e dopo la sospensione di Wolfgang Albers, capo della polizia locale, i dati (non ancora del tutto definitivi) rilevano ben 379 denunce la metà delle quali sono relative a reati di natura sessuale. Le indagini sono essenzialmente rivolte ad identificare uomini nordafricani, il maggior numero dei quali è da ricercarsi tra coloro che hanno richiesto l’asilo politico in Germania. Sicurezza e prevenzione trascurate in maniera elementare e pericolosa sono divenute gli elementi determinati per i quali il popolo tedesco e sceso in piazza a Colonia per manifestare il disappunto contro quanto avvenuto. Due cortei, due diverse anime: una della destra più radicale ed anti islamica, l’altra di sinistra più accomodante ed aperta al dialogo interculturale, forse anche troppo, ma che condannava gli episodi degli abusi avvenuti la notte del primo di gennaio 2016. Se si pensa che Colonia era indicata come la città dell’integrazione per  eccellenza in Germania, i tedeschi hanno poco da stare tranquilli. Ed infatti Angela Merkel ha colto l’occasione al volo ed ha preso dei drastici provvedimenti che la riporteranno in alto in quanto a consenso popolare. Il CDU, partito delle cancelliera, ha proposto ieri il ritiro del diritto di asilo ai rifugiati che vengono condannati al carcere e l'”alleggerimento” dei limiti per il rimpatrio in riferimento a chi compie reati. “L’integrazione esige il rispetto del nostro modo di vivere, della nostra legge e della nostra cultura, nonché di apprendere la nostra lingua”. Queste le parole pesanti di “frau” Merkel, che qualcuno ripete spesso anche nel nostro Paese, dove fortunatamente ancora non si sono verificati fatti così gravi come quelli accaduti a  Capodanno a Colonia. In Germania da domani si parlerà di accordi vincolanti di integrazione che comprenderanno delle sanzioni, è questo senza dubbio è anche un modo per rallentare il flusso di profughi. Durante il 2015 nel paese teutonico vi sono state più di 1 milione di richieste d’asilo.

Fabrizio Pace

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.